Il Significato del Battesimo ed i Battisti
di Angus Stewart
(Traduzione italiana di: Francesco De Lucia)
I. Introduzione
La Bibbia è la rivelazione verbale ispirata del Dio Triuno del cielo e della terra. Dobbiamo dunque assicurarci di avere una buona interpretazione di ognuna delle sue parole. Su questo ruotano intere controversie. Si consideri Lutero e la Riforma contro la Chiesa Romana nel sedicesimo secolo. Cosa vuol dire la parola metanoein, "fare penitenza" oppure indica "un cambiamento di mente riguardo al peccato e a Dio in Cristo?" Similmente, come dovrà essere interpretata la parola dikaioun, nel senso di "dichiarare" (un atto puramente legale) oppure include un "rendere giusti" (un’opera organica)?
A noi qui interessa determinare il significato della parola baptizein, la parola greca che di solito viene tradotta nel Nuovo Testamento come "battezzare." Questa parola divenne oggetto di dibattito con la nascita del movimento degli Anabattisti. Il suo significato è in particolar modo importante perché ha a che fare con uno dei due sacramenti nella chiesa cristiana. Vi è una sezione del mondo ecclesiastico che proclama coraggiosamente che essi conoscono il significato di baptizein, e cioè i battisti.
I battisti sono inamovibili nell’affermare che questa parola significa sempre e solo intingere o immergere. Si considerino le seguenti affermazioni battiste:
"L’immersione della persona nell’acqua è necessaria per la corretta amministrazione dell’ordinanza" (Confessione di Fede Battista del 1688 29:4).1
"Il battesimo cristiano è l’immersione in acqua di un credente" (Confessione Battista del New Hampshire 1833).2
"[Baptizein] nell’intera storia della lingua greca non ha che un solo [significato]. Non soltanto significa ‘intingere’ o ‘immergere,’ ma non ha mai alcun altro significato." "[Baptizein] … significa sempre ‘immergere,’ e non esprime nient’altro che il modo" (Alexander Carson).3
"Battezzare è immergere" (J. L Dagg).4
"Il battesimo è ‘immersione e solo immersione’" (A. H. Strong).5
Inoltre, i battisti trovano diletto nel citare Giovanni Calvino: "è evidente che il termine battezzare significa ‘immergere.’"6 In breve, l’argomento battista è che Dio comanda il battesimo. Il battesimo è immersione. Dio, quindi, comanda l’immersione.
Se i battisti hanno ragione, allora l’intera chiesa mondiale Riformata e Presbiteriana sta peccando nel battezzare aspergendo o versando dell’acqua, ed è stata colpevole di questo peccato per almeno 500 anni.7 Ciò costituirebbe per loro una responsabilità molto seria. Se i battisti hanno ragione, allora dobbiamo alterare le nostre confessioni, cambiare la nostra Forma per l’Amministrazione del Battesimo e cominciare a praticare l’immersione nelle nostre chiese, in obbedienza al comandamento del Signore Dio.8
Dunque, secondo i battisti, le chiese Riformate e Presbiteriane non soltanto abusano del sacramento del battesimo amministrandolo agli infanti dei credenti, ma anche i battesimi dei nostri adulti sono amministrati impropriamente, perché il nostro modo del battesimo è contrario al comandamento di Dio. Le congregazioni Riformate e Presbiteriane sono doppiamente condannate, perché hanno pochissimi membri che sono battezzati in modo adeguato.
Quindi, anche se la nostra principale controversia con i battisti concerne l’inclusione degli infanti nell’eterno patto di grazia di Dio ed il loro diritto al battesimo, dobbiamo anche considerare la contenzione battista riguardo al modo del battesimo. L’argomento di questo studio non è, comunque, meramente negativo. Piuttosto cerca di presentare una comprensione positiva del significato del battesimo che sia ricavata dalle Scritture e sia consona alle confessioni Riformate. Se un battista chiedesse ad un credente Riformato cosa pensa significhi "battezzare" (baptizein), che cosa dovrebbe rispondere? In altre parole, questo studio si chiede: Qual è il cuore o l’essenza del battesimo?9 Ciò ha implicazioni per la nostra comprensione del pedobattesimo ed il carattere grazioso della salvezza che è sovranamente donata da Dio.
II. Baptizein non significa immergere
Nel mondo anglosassone i battisti usano due parole sinonime nel tradurre baptizein: "to dip" e "to immerse," rispettivamente, "intingere" ed "immergere." Queste due parole, però, differiscono per quattro aspetti.
Primo, "intingere" include il movimento di un oggetto dentro e fuori da un fluido. Nell’immersione, un oggetto è sommerso, ma la parola "immersione" non ci dice niente riguardo alla sua rimozione dal fluido. Difatti nella letteratura greca una persona "battezzata" in acqua è spesso una che vi è annegata.
Secondo, mentre l’azione del verbo "intingere" è specifica (entrata in un fluido e sua rimozione da esso), l’immersione può essere fatta in molte maniere differenti. Un uomo che siede in una vasca vuota potrebbe essere immerso dall’acqua che scorre dal rubinetto. Similmente, l’immersione può essere effettuata versando dell’acqua o anche aspergendola. Una pietra che si trova in un secchio potrebbe essere immersa con acqua che fuoriesce da una canna.
Terzo, "immergere" e "intingere" differiscono anche per il periodo tempo durante il quale l’oggetto è sommerso. "Intingere" parla di un periodo molto breve di avviluppamento in un fluido, mentre un’immersione è una sommersione protratta, forse per ore, giorni, settimane o anche molti anni.10
Quarto, "intingere" non ci dice in che misura l’oggetto è stato sommerso. Un uomo su una spiaggia può dire di andare al mare per un bagno, anche se l’acqua gli arriva soltanto fino al petto. L’immersione suggerisce una più completa sommersione, anche se i battisti spesso percepiscono che la parola non comunica l’idea in modo sufficientemente forte, e così essi parlano di totale immersione.11
Dunque "intingere" ed "immergere" differiscono per quanto concerne:
1) l’azione (immergere ed emergere o solo immergere);
2) il mezzo dell’azione (l’immersione può essere effettuata in vari modi);
3) la durata;
4) la misura in cui l’oggetto è sommerso.
Per esprimere accuratamente il significato di baptizein secondo l’accezione battista, possiamo parlare di intingere immergendo totalmente l’oggetto nel fluido. Ciò dovrebbe essere compreso considerando le gambe come non intinte, perché nel loro battesimo di solito l’iniziato entra nell’acqua prima di esservi intinto totalmente.
Anche se la comprensione battista di baptizein nel sacramento di iniziazione è molto specifica, essi comprendono questa parola con una grande latitudine di significato in altri luoghi. L’uso battista delle parole "intingere" ed "immergere" come sinonimi di baptizein, favorisce molto l’apologetica battista. Quindi baptizein, secondo i battisti, può riferirsi ad un atto (intingere) o ad uno stato (immersione).12 Anche se "intingere" è un verbo debole (perché l’oggetto è immerso per un periodo di tempo molto breve), "immersione" è una parola forte, perché qualsiasi cosa sia sommersa in un fluido per un po’ di tempo probabilmente sarà resa partecipe delle sue caratteristiche peculiari. Inoltre, figurativamente, baptizein è usata con grande latitudine dai battisti quando devono rispondere ad obiezioni bibliche alla loro posizione, come vedremo in seguito.
Tuttavia, il battista deve almeno dimostrare che l’oggetto battezzato è avviluppato nel fluido o che lo stato che ne risulta è passato attraverso la fase di intinzione o immersione. Questo rappresenta un grande problema, ed è aggravato dalla sua definizione di baptizein come sempre e solo "immergere" o "intingere." Nessun altro modo di battezzare è permesso dai battisti, e quindi la loro teoria è facilmente falsificata se un solo esempio di un singolo battesimo non per immersione o intinzione fosse trovato in un classico, in letteratura giudaica o patristica, o nell’uso biblico.
Nonostante gli immersionisti dicano di essere gli unici che obbediscono fedelmente al mandato biblico riguardo al battesimo per immersione, ci si sorprende di vedere che spesso cercano di supportare la loro posizione primariamente da fonti estranee alla Bibbia. J. L. Dagg, per esempio, nel cercare di determinare il significato di baptizein, fornisce molti esempi dai classici (da Aristofane ed Omero ad Ippocrate), con qualche riferimento biblico buttato là di tanto in tanto.13 Queste affermazioni sono molto difficili da verificare per molti cristiani. Inoltre, è facile che essi siano accecati da un tale sfoggio di cultura.
La domanda è molto più semplice e molto più facilmente passibile di essere provata: dall’uso di baptizein nel Nuovo Testamento, è chiaro che questa parola significa sempre e solo "immergere?" La risposta a questa domanda è "no." Che baptizein nel Nuovo Testamento significhi "intingere" o "immergere" può essere confutato in varie maniere, eccone alcune:
1. Battesimo potrebbe non significare "immersione" se l’oggetto da essere battezzato è troppo largo per essere immerso.
Marco 7:4 parla di battesimo (baptismos) di letti. Il trattato talmudico Kelim, e Memonide, uno studioso giudeo del 12° secolo, parlano dell’immersione di letti. Carson indica che "i letti potrebbero essere stati costruiti in modo tale da essere convenientemente smontati in pezzi per la purificazione."14 Dunque noi non possiamo con certezza provare che i letti di Marco 7:4 non erano immersi.
2. Battesimo potrebbe non significare "immersione" se non c’era acqua sufficiente per l’immersione.
In Atti 8 leggiamo del battesimo dell’eunuco etiope, da parte di Filippo, nel deserto tra Gerusalemme e Gaza (v. 26). L’eunuco, apparentemente sorpreso, vide dell’acqua mentre parlava con Filippo, e così lasciarono il carro e Filippo lo battezzò. Dobbiamo supporre che c’era abbastanza acqua da sommergervi un uomo adulto?
Alcuni hanno cercato di dare maggior credito all’opzione non-immersionista facendo notare che il passaggio che l’eunuco stava leggendo, Isaia 53:7-8 (confronta con Atti 8:32-33), si trova soltanto pochi versi dopo un riferimento al Messia che è detto "aspergere molte nazioni."15 Si dovrebbe notare che la versione Settuaginta che l’eunuco stava probabilmente usando, non traduce così l’ebraico.16 Anche se non può essere provato che Filippo non spiegò all’eunuco la giusta resa di questo verso, il caso non-immersionista non è necessariamente supportato da questo richiamo ad Isaia 52:15.
Dagg prova a girare il caso a suo favore.17 Egli dice che pochi sono così stupidi da non portare provviste di acqua con loro in un viaggio in un deserto. Perché allora, egli argomenta, c’era bisogno di acqua al di fuori del carro? Se il battesimo era effettuato aspergendo o versando, sicuramente l’eunuco avrebbe potuto fermare il carro e Filippo potrebbe aver usato un po’ delle riserve dell’eunuco. Contro questo argomento dobbiamo dire che siccome l’acqua è preziosa a quelli che viaggiano in un deserto, vedere dell’acqua al di fuori della propria suggerirebbe con naturalezza di usare quella invece delle proprie riserve.18
Ritornando al punto dell’acqua nel deserto, vediamo che un caso conclusivo contro l’immersione non può essere costruito. Non si può escludere la possibilità che ci possa essere stata una piscina sufficientemente larga in quel deserto per sommergere un uomo. In ogni caso, è molto improbabile.
3. Battesimo potrebbe non significare "immersione" se c’erano troppe persone da dover immergere.
Nel giorno di Pentecoste, 3000 convertiti furono battezzati (Atti 2:41). I 5000 nuovi cristiani di Atti 4:4 furono indubbiamente battezzati. Tre punti di riflessione per i battisti: primo, si noti la relativa scarsità d’acqua in Gerusalemme; secondo, si consideri la quantità di tempo richiesta per battezzare la moltitudine.19 Terzo, si tenga a mente l’ostilità delle autorità giudaiche. Dovremo supporre che permisero a dei cristiani disprezzati di usare le riserve d’acqua di Gerusalemme?
Il primo punto è risolto facilmente: i battisti hanno ragione, perché c’era abbastanza acqua. Riguardo al secondo punto essi fanno notare che c’erano dodici apostoli, e non soltanto uno, e indicano che vi sono immersioni di massa da parte dei battisti. Il terzo fattore potrebbe essere quello più complicato da spiegare, anche se tuttavia non è impossibile. Dobbiamo ammettere che l’immersione non può essere esclusa con certezza assoluta. E’ molto più semplice, comunque, pensare al battesimo di massa all’inaugurazione della chiesa del Nuovo Testamento effettuato aspergendo o versando. Proprio come Mosè asperse col sangue del (vecchio) patto gli israeliti in Esodo 24.
4. Battesimo potrebbe non significare "immersione" se il battezzando è in una situazione inadatta per l’immersione.
Sia in Atti 9 che 22 leggiamo della conversione e del battesimo di Saulo. Saulo, più tardi chiamato Paolo, stava pregando in una casa nella strada chiamata Diritta, quando Anania lo raggiunse e pose le mani su di lui. Anania comandò a Paolo, "Alzati e sii battezzato" (Atti 22:16) e Paolo "sì alzò e fu battezzato" (Atti 9:18). Paolo non aveva né mangiato né bevuto negli ultimi tre giorni (Atti 9:9), e soltanto dopo il suo battesimo prese cibo.
La domanda è: come può un uomo che si trova in una casa essere immerso? Molti studiosi battisti non rispondono a questa domanda.20 John Gill prova a rispondere, ma senza molto successo. Egli dice che c’era probabilmente una vasca nella casa, perché, egli afferma, era la casa di un giudeo. Inoltre, egli cerca di derivare una qualche mozione orizzontale, e non solo verticale, dalla parola "alzati."21 Ciò non proviene dalla parola stessa, ma soltanto dai presupposti immersionisti di Gill. Per Gill, siccome baptizein significa "immergere," doveva esserci una vasca in quella casa, e "alzati" deve significare "alzati e vai verso di essa."22
5. Battesimo non può significare "immersione" se una parte è descritta come battezzata, mentre un’altra è immersa.
Abbiamo due esempi di ciò negli eventi veterotestamentari che il Nuovo Testamento chiama "battesimi:" I Corinzi 10:1-2 e I Pietro 3:20-21.23 Nel primo, Mosè e gli israeliti passano attraverso il Mar Rosso su terra asciutta, mentre Faraone e il suo esercito sono immersi nell’acqua. Nel secondo, Noè e sette altre anime sono salvati nell’arca, mentre il "mondo degli empi" (II Pietro 2:5) è immerso e annega nelle acque del diluvio. Quindi, questi due grandi eventi redentivi nell’Antico Testamento, che riguardano grandi volumi d’acqua, il Nuovo Testamento li riporta chiamandoli "battesimi." Contrariamente a quanto conseguirebbe dalla veduta battista di baptizein, la Bibbia insegna che nel diluvio e nel Mar Rosso gli empi che non sono battezzati sono immersi e la chiesa che è battezzata non è immersa!
I tentativi battisti a favore dell’immersione dei salvati in questi casi non convincono. Carson argomenta che gli israeliti passarono attraverso una sorta di immersione, perché il mare faceva da muro da entrambi i lati e la nuvola era su di loro.24 Dagg è forse ancora più audace. Egli crede che la traduzione di I Corinzi 10:2 dovrebbe essere: "E furono tutti immersi in Mosè."25
Riguardo a I Pietro 3:20-21 Carson dice che l’arca fu occasionalmente immersa nelle acque del diluvio mentre saliva e ondulava.26 John Gill argomenta che "l’arca con quelli al suo interno era coperta ed immersa nell’acqua," perché "le fontane del grande abisso proruppero verso il basso, e le finestre del cielo si aprirono dall’alto." Non contento di trovarvi soltanto un’immersione, Gill mostra anche maggiore ingenuità nello scoprirvi sia un seppellimento che una risurrezione nel battesimo di Noè. Noè e la sua famiglia essendo "chiusi" nell’arca "rappresentavano un seppellimento," e la risurrezione di Gesù Cristo "era tipizzata dalla uscita di Noè e della sua famiglia dall’arca."27
Altri battisti negano che l’analogia o "figura" (v. 21) sia tra il battesimo cristiano e un qualche battesimo di Noè. Essi dicono che I Pietro 3:20 parla della salvezza di Noè e non del battesimo ed il verso 21 della nostra salvezza e del battesimo.28 Anche se rigettiamo il sacramentalismo dello studioso luterano W. H. T. Dau, egli indica l’appropriato punto di paragone tra il battesimo di Noè e quello cristiano:
L’acqua salvò Noè e la sua famiglia facendo galleggiare l’arca che li metteva al riparo, e rimuovendo da loro la generazione disubbidiente che aveva dolorosamente messo alla prova la loro fede, come anche aveva messo alla prova la pazienza di Dio. In un modo simile l’acqua del battesimo regge l’arca della chiesa cristiana e salva i suoi membri credenti, separandoli dai loro compagni sporchi e destinati alla condanna.29
6. Battesimo non può significare "immersione" se un battesimo è effettuato per versamento.
Il risorto, ma non ancora asceso, Cristo, promise ai Suoi discepoli che sarebbero stati "battezzati con lo Spirito Santo tra non molti giorni" (Atti 1:5). Egli si riferiva al giorno di Pentecoste, come la narrativa successiva rende chiaro. Il tentativo battista di trovare un’immersione in questo caso è valoroso ma futile. Alcuni dicono che essi furono immersi nello Spirito che riempì la stanza in cui erano seduti. Riguardo a questo dovremmo far notare che non fu lo Spirito ma un suono dal cielo a riempire la casa (Atti 2:2).
Carson tenta un’evasione più sofisticata. Egli dice che il battesimo di Atti 2 è "un battesimo figurativo in cui non c’è immersione letterale, né versamento o aspersione letterale."30 "Il battesimo dello Spirito è … esplicabile in base al principio di un riferimento all’immersione," egli afferma. "Essere immersi nello Spirito (sic), rappresenta la soggezione dell’anima, del corpo e dello spirito alla sua influenza."31
Dovrebbe essere chiaro a tutti che il battesimo con lo Spirito di Pentecoste fu effettuato per versamento.32 Ciò è chiaro dal racconto di Atti 2. Lo Spirito è "sparso" (Atti 2:17-18), dal Cristo asceso sul trono, che "ha ricevuto dal Padre la promessa dello Spirito Santo" (Atti 2:33). Che questo versamento, spargimento dello Spirito è descritto come un battesimo è facilmente provato dalla Scrittura.33
In ogni caso, Carson prova a confutare questa posizione. Egli presenta tre argomenti fallaci. Primo, egli rinvia la domanda. Dice che baptizein significa "immergere," quando questo è esattamente il punto dibattuto.34 Secondo, egli si riduce ad assurde accuse. A quelli che parlano dello Spirito essendo sparso (o versato) come il battesimo di Pentecoste, egli ascrive "il blasfemo errore che insegna che Dio è materiale."35 Va senza dire che egli non può provare che questo ne consegue dalla posizione Riformata. Terzo, egli fallisce nel fare distinzioni appropriate. Afferma che il nostro argomento eguaglia "versare" e "battezzare."36 Ciò non è vero. Noi diciamo che il battesimo con lo Spirito Santo fu effettuato per versamento, non diciamo che baptizein significa "versare."
Sul significato di questo battesimo, Jay Adams scrive,
Se c’è un battesimo nella Scrittura che è importante, è quello che si verificò a Pentecoste, che Gioele profetizzò, Gioele 2:28, 29; Giovanni predisse, Matt. 3:16; Cristo promise, Atti 1:4, 5; e Luca proclamò, Atti 2. A nessun altro battesimo è dato altrettanto spazio o prominenza.37
L’importantissimo battesimo di Atti 2 fu effettuato senza alcun dubbio non per immersione.
7. Battesimo non può significare "immersione" se un battesimo è effettuato per aspersione.
Il nostro ultimo esempio provava un battesimo effettuato per versamento; Ebrei 9 parla di battesimi effettuati per aspersione. Il verso 10 di quel capitolo ci dice che l’economia dell’Antico Testamento consisteva di "cibi, di bevande, di varie abluzioni [letteralmente, battesimi, baptismos] e di ordinamenti carnali." Siamo d’accordo che tra le purificazioni della dispensazione mosaica ci fosse qualche immersione. Che l’immersione fosse il solo, o anche il più frequente metodo di purificazione cerimoniale, sarebbe qualcosa di molto stupido da asserire. Ma non è necessario fare una ricerca dell’Antico Testamento per vedere a quali battesimi (baptismos) lo Spirito Santo si sta qui riferendo.
Il testo ispirato stesso ci enumera alcuni dei battesimi mosaici. Al verso 13 leggiamo dell’"aspersione" del "sangue di tori e di capri" e delle "ceneri di una giovenca" (cf. Num. 19:17-18). I versi 19 e 20 parlano di Mosè che purificava "il libro e tutto il popolo," Esodo 24. Con "lana scarlatta e issopo," egli "asperse" "il sangue di vitelli e di capri [che era mischiato] con acqua." Il verso 21 aggiunge che poi "con quel sangue egli asperse pure il tabernacolo e tutti gli arredi del servizio divino."38 Nemmeno una volta qui lo Spirito Santo fa riferimento ad un battesimo per immersione, ma tre volte Egli parla di "aspersione."39 Quindi quando Dagg traduce Ebrei 9:10 come "diverse immersioni," possiamo soltanto meravigliarci per quanto in modo zelante gli uomini cercano di aggrapparsi ad una loro teoria prediletta.40
Un’evasione potrebbe essere quella di ammettere che i battesimi (baptismos) di Ebrei 9:10 erano sì effettuati per aspersione, ma argomentare questo non è determinativo per il significato del verbo baptizein. Questo argomento, però, non regge. I sostantivi greci col suffisso "-mos" indicano il nome astratto dell’azione. Se baptizein significa "immergere" o "intingere," allora Dagg ha ragione. Ebrei 9:10 deve essere tradotto "varie immersioni." Siccome il contesto lo vieta, baptizein non significa "immergere" o "intingere."41
Dalla nostra considerazione di baptizein nella Scrittura è chiaro che non significa sempre e solo "immergere."42 Inoltre, anche se potesse essere provato che il battesimo era effettuato per immersione in qualche posto, la veduta battista sarebbe provata falsa anche da un solo esempio di battesimo non per immersione. E noi ne abbiamo trovato più di uno. Le chiese Riformate e Presbiteriane non stanno disubbidendo alle Scritture col praticare il loro modo battesimale.
III. Argomenti battisti a favore dell’immersione
Dobbiamo ora considerare perché i battisti argomentano che baptizein significa sempre e solo "immergere." Gli argomenti biblici che essi adducono a favore della loro posizione possono essere raggruppati in tre punti: luoghi, preposizioni, e simbolismo.
1. Per quanto riguarda i luoghi, i battisti indicano che Giovanni battezzava "in Enon, vicino a Salim, perché là c'era abbondanza di acqua" (Giovanni 3:23). I battisti enfatizzano l’ultima clausola "perché là c’era abbondanza di acqua [hudata polla]" ma dovrebbero anche considerare il luogo, Enon. Thayer dice che il nome Enon deriva da una parola ebraica che vuol dire sorgente.43 Questo ci aiuta a comprendere il significato di hudata polla, tradotto "abbondanza di acqua" dalla versione Nuova Diodati. Enon era probabilmente nominato così perché lì vi erano molte acque, o fontane, o sorgenti che sgorgavano in quel luogo. Così hudata polla dovrebbe essere tradotto tenendo conto di questo dato significativo. Wilbur Christy scrive:
Purtroppo per quelli che sono abituati a vedere in questo passaggio una prova per l’immersione, queste sorgenti che sgorgano, come anche al giorno d’oggi, attraverso questa terra acquitrinosa verso il Giordano, si prestano poco o niente all’immersione.44
Secondo, i battisti indicano che Giovanni battezzava anche nel fiume Giordano. Perché andare ad un fiume per battezzare, essi argomentano, se non perché si ha bisogno di una grande quantità d’acqua come è difatti richiesta per l’immersione?
Prima di tutto, dovrebbe essere notato che il luogo dove Giovanni si trovava, il deserto, è più importante della sua scelta del sito battesimale. Il deserto è primario, perché questo adempieva la profezia di Isaia (Isaia 40:3, Marco 1:2-4).
La connessione tra il precursore del Messia e la profezia sul deserto non è arbitraria. La missione di Giovanni era preparare la via per il Cristo chiamando Israele a ravvedimento. "Il concetto biblico di ravvedimento, comunque, è profondamente radicato nella tradizione del deserto," scrive William Lane.
Essenziale all’interesse profetico per il ravvedimento in Osea, Amos ed Isaia è il concetto del periodo di Israele nel deserto come periodo della vera figliolanza nei confronti di Dio, uno status in cui il Signore condurrà il suo popolo ancora una volta in un tempo futuro.45
Dunque il luogo che Giovanni scelse nel deserto era essenziale per la sua missione. L’acqua è scarsa nel deserto, e molte perone andavano a Giovanni (Marco 1:5). La gente aveva bisogno di acqua per rinfrescarsi e per gli animali che eventualmente portavano con loro. Le provviste d’acqua variano secondo la stagione. Inoltre, come nota James Dale: "E’ cosa nota che sia gentili che giudei [cf. Levitico 14:51-52] attribuivano un valore specificamente purificatore all’acqua corrente."46 Quale miglior posto per battezzare, quindi, che (la parte bassa del) fiume Giordano (che era inclusa nella regione desertica)? Dale argomenta che nell’operare qui, Giovanni che veniva "nello spirito e nella potenza di Elia" (Luca 1:17), stava agendo in accordo con "il suo grande prototipo, Elia." Elia andò "nello stesso deserto" e dimorò "presso le sponde dello stesso fiume." Dale aggiunge:
Le Scritture ci insegnano che Elia per un lungo periodo dimorò presso Cherit che si riversa nel Giordano (precisamente la stessa fetta di terra occupata da Giovanni), ma il solo uso che egli faceva di quelle acque, per quanto siamo informati, era per bere.47
2. I battisti argomentano che baptizein significa "immergere" o "intingere" a motivo delle preposizioni. Primo, essi si appellano alla preposizione greca en (in, su, a, con, per mezzo di, tra).48 A. T. Robertson scrive: "La semplice narrativa in Matteo 3:6 è che essi erano battezzati da lui nel [en] fiume Giordano."49 Qui Robertson comprende en come indicante l’elemento recettivo in cui la persona battezzata è immersa, ma non può provarlo.50 En può benissimo riferirsi meramente al luogo dove Giovanni battezzava, come difatti si verifica altrove.51 Ad esempio, noi leggiamo in Giovanni 1:28 che "Giovanni stava battezzando in [en] Betabara al di là del Giordano." Poco dopo vediamo che Giovanni "battezzava in [en] Enon" (Giovanni 3:23): Marco 1:4 riporta anche che "Giovanni battezzava nel [en] deserto." Erano le persone battezzate in Betabara, Enon e nel deserto considerati come elementi ricettivi?
Inoltre, Matteo 3:6 dice che le moltitudini che confessavano i loro peccati erano battezzate nel Giordano. Non dice che erano battezzate nell’acqua del Giordano. Robertson dovrebbe appellarsi ad altri testi che parlano di un battesimo en udati (in acqua), come Matteo 3:11 e Giovanni 1:33. L’espressione "Io vi battezzo con acqua, ma colui che viene vi battezzerà con lo Spirito Santo," si trova, non verbatim, in Matteo 1:8 e Luca 3:16, come in Atti 1:5 e 11:6. In questi quattro passaggi la preposizione en è omessa, solo udati è usato. Comunque, tutti gli studiosi riconoscono che questo è un dativo strumentale: "Io vi battezzerò con [en] acqua."52
Non vi è, quindi, nessuna necessità di tradurre en in Matteo 3:11 e Giovanni 1:33 con "in" e quindi interpretarlo come l’elemento ricettivo per un’immersione.53 E’ più ragionevole interpretare questi due versi alla luce dei loro passaggi paralleli, che indicano la sostanza che Giovanni usava nel suo battesimo (l’acqua). Proprio come Gesù battezzava con lo Spirito Santo, secondo il parallelo biblico, Giovanni battezzava con acqua.54
Secondo, Robertson si appella alla proposizione eis (dentro, in, verso, per, tra), specialmente dove è usata in combinazione con ek (da, fuori da, via da).55 Egli cita Atti 8:38-39:
ambedue, Filippo e l'eunuco, discesero nell' [eis] acqua, ed egli lo battezzò. Quando uscirono dall' [ek] acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo.
Robertson crede che questo ed il suo precedente argomento presentino un caso formidabile, perchè si chiede come è possibile "che qualcuno possa ancora essere in dubbio sull’argomento."56 Tuttavia, il suo ottimismo è malfondato.
Primo, il testo è chiaro nel dirci che entrambi Filippo e l’eunuco discesero nell’acqua, ma che solo l’eunuco fu battezzato. Dunque, il battesimo dell’eunuco non consistette nell’andare giù nell’ [eis] acqua e nel venirne fuori [ek]. Secondo, siccome l’acqua si raccoglie nei luoghi più bassi, cos’altro farebbe una persona se non discendervi e salire su da essa? Terzo, ciò non presenta alcuna evidenza per l’immersione come opposta all’aspersione o al versamento. Questi ultimi metodi di applicare acqua potrebbero con la stessa probabilità essere stati impiegati da Filippo quando lui e l’eunuco discesero nell’acqua. Quarto, Robertson non fa alcun riferimento alla difficoltà di trovare in un deserto acqua sufficiente per avanzarvi dentro e immergervi una persona.
Probabilmente, l’argomento più plausibile a favore dell’immersione si basa su Marco 1:9:
E avvenne in quei giorni, che Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato da Giovanni nel [eis] Giordano.
I battisti argomentano che eis, che è più forte di en, indica l’elemento avviluppante del battesimo. Dunque Gesù, essi dicono, fu immerso nel Giordano.57 Se il testo fosse stato eis (dentro) l’acqua e non eis ton Jordanen (dentro il Giordano) il loro caso avrebbe avuto maggior supporto, ma richiederebbe comunque ancora una solida risposta.
Primo, abbiamo visto che l’acqua è usata come lo strumento del battesimo. Secondo, la preposizione eis con baptizein nel battesimo di Giovanni indica lo stato risultante. Quindi Giovanni battezzava "per il [eis] ravvedimento" (Matteo 3:11), e predicava "il battesimo di ravvedimento per [eis] il perdono dei peccati" (Marco 1:4; Luca 3:3). Questo era il "battesimo di Giovanni" (Luca 7:29; Atti 19:3). Similmente, eis, usato per il battesimo cristiano, come vedremo dopo, indica sempre "l’elemento ricevente (nel Nuovo Testamento sempre ideale) in cui l’elemento battezzato (verbalmente) passa." Esso esprime la piena soggezione di chi è battezzato all’influenza controllante di quell’elemento.58 Dunque una lettura battista di Marco 1:9 non si conformerebbe al "pattern" stabilito nel Nuovo Testamento.
L’errore battista sta nel leggervi mozione nel verbo ebaptische (egli fu battezzato) e di qui poi nell’insistere che eis può solo significare "dentro." Così essi comprendono il testo come indicante che Gesù fu immerso (un verbo di moto) dentro il e poi tolto via dal Giordano. Questa lettura concepisce il Giordano non come una località, come nel passaggio parallelo di Matteo 3:1359 e nel precedente contesto di Marco 1:5, ma come un elemento ricettivo. Tuttavia, come nota Lenski, eis il Giordano (v. 9) è equivalente a en il fiume Giordano (v. 5). Entrambi sono locativi "ed affermano dove il battesimo ebbe luogo … e niente di più."60
Sorge ora la domanda: "Perché Marco 1:9 usa eis e non en come Marco 1:4, o epi (su, sopra, a) come Matteo 3:13? La risposta non è difficile. Marco 1:9 usa due verbi rispetto a Gesù: elthen (Egli venne) ed ebaptische (Egli fu battezzato). Usa una preposizione apo (da) per indicare che Egli venne da Nazareth. Tuttavia, usa solo una preposizione per indicare sia il luogo al quale Gesù pervenne che il luogo dove fu battezzato.
Nel suo libro sul battesimo di Giovanni, James Dale ci fornisce esempi biblici in cui un’espressione preposizionale con eis (come eis ton Jordanen) immediatamente segue un verbo di riposo (come ebaptische, Egli fu battezzato), che è preceduto da un verbo di mozione (come elthen, Egli venne). Egli conclude che in tali casi l’espressione preposizionale modifica sia il verbo di riposo che il verbo di moto, in una maniera coerente con ogni verbo.61 Dunque Marco 1:9 ci dice che Gesù venne da Nazareth di Galilea al Giordano e fu battezzato al Giordano.62
Inoltre è importante riportare qui a nostro supporto anche la posizione di Robert L. Reymond il quale afferma: "non c’è un singolo esempio di un battesimo nell’intero Nuovo Testamento dove l’immersione seguita dall’emersione sia il modo del battesimo."63 Tuttavia, deve essere sottolineato che anche se il lettore pensa ancora che il battesimo dell’eunuco etiope, o di Cristo, o il battesimo di Giovanni in Enon erano per immersione, la posizione battista crolla lo stesso. Tutti i battesimi delle Scritture devono essere immersione perché la loro posizione tenga, e perché i versamenti o le aspersioni delle chiese Riformate e Presbiteriane risultino illegittime.
3. Un altro argomento che i battisti adducono per l’immersione è derivato dal simbolismo di Colossesi 2:12 e da Romani 6:3-5. Il secondo passaggio dice:
Ignorate voi, che noi tutti che siamo stati battezzati in Gesù Cristo, siamo stati battezzati nella sua morte? Noi dunque siamo stati sepolti con lui per mezzo del battesimo nella morte affinché, come Cristo è risuscitato dai morti per la gloria del Padre, così anche noi similmente camminiamo in novità di vita. Poiché, se siamo stati uniti a Cristo per una morte simile alla sua, saremo anche partecipi della sua risurrezione.
Da questo testo, i battisti argomentano che andare giù nell’acqua (immersione) ritrae la nostra unione con Cristo nel Suo seppellimento, e che la nostra emersione significa la Sua risurrezione e il nostro parteciparvi.64 Non è sorprendente che i battisti usino questo testo in questo modo. Dopo tutto, essi dicono che uno dei sacramenti cristiani consiste essenzialmente in un’immersione in e di una rimozione dall’acqua. Non c’è niente di particolarmente ed intrinsecamente valido nell’immersione ed emersione dall’acqua. Quindi hanno bisogno di trovare qualche simbolismo per il loro atto. Ciò che sorprende è che ci sono così tanti non immersionisti che pensano che questo testo supporti la teoria che baptizein significhi "immergere."65
Primo, dovremmo notare che Paolo non sta parlando del battesimo rituale, ma di quello reale, come il contesto rende chiaro.
Secondo, Cristo non fu seppellito nella stessa maniera in cui lo sono le persone oggi, cioè essendo posto in una fossa nella terra. Egli fu posto in una tomba scavata in una roccia (Matteo 27:60). Ciò soltanto è abbastanza per demolire per sempre la teoria battista. Un battista sommerso in acqua non può simbolizzare il seppellimento di Gesù se il corpo di Cristo non discese fisicamente nel Suo seppellimento. Inoltre, che senso ha usare acqua pura? Come può questa simbolizzare l’elemento in cui un corpo morto è seppellito? Sicuramente una soluzione di sabbia o di acqua sporca sarebbe più appropriata.
Terzo, Romani 6:4-5 non mette in parallelo la risurrezione fisica di Cristo con la nostra emersione fisica dall’acqua, ma con la nostra nuova vita spirituale (v. 4) e la nostra futura risurrezione fisica nell’ultimo giorno (v. 5).66
Quarto, il passaggio non fa riferimento ad un qualsivoglia modo del battesimo, perché, come scrive John Murray:
Non abbiamo alcuna giustificazione nel trovare un riferimento al modo del battesimo in sunethapen, "fummo seppelliti con Lui," qui nel verso 4, più che in sumphutoi, "piantati insieme con Lui," al verso 5, o in sunestaurithe, "crocifissi con Lui," verso 6, o in enedusasthe, "rivestiti di Lui," in Galati 3:27.67
L’analisi di John Owen è simile:
Non c’è una singola parola né una sola espressione che menzioni qualche somiglianza tra l’immergere sott’acqua e la morte e seppellimento di Cristo, né una parola soltanto che menzioni una somiglianza tra il nostro fuoriuscire dall’acqua e la risurrezione di Cristo. Il nostro essere "seppelliti con lui nel battesimo nella morte," Rom. 6:4, è il nostro essere "piantati insieme con lui in una morte simile," verso 5. Il nostro essere "piantati insieme con lui in una morte simile" non è il nostro essere immersi sott’acqua, ma lo è "la crocifissione del vecchio uomo," verso 6. Il nostro essere "risuscitati con Cristo dai morti" non è il nostro uscire da sotto l’acqua, ma lo è il nostro "camminare in novità di vita," verso 4, per virtù della risurrezione di Cristo, I Pietro 3:21.68
Cosa sta dicendo allora l’apostolo? Egli ha appena mostrato che la giustificazione è per sola fede e non per le opere dell’uomo (Romani 1-5). Qualcuno potrebbe rispondere: "Pecchiamo così che possa abbondare la grazia!" Rom. 6:1. L’apostolo prima afferma, al verso 2, e poi prova, al verso 3, che noi siamo morti al peccato. Egli ci ricorda della nostra unione con Cristo. In Romani 5:12-21, egli aveva parlato della nostra unione con Lui per quanto riguarda le benedizioni: giustificazione, giustizia, vita e grazia. Ora egli parla della nostra unione con Cristo riguardo ai Suoi grandi atti redentivi. A quale evento Paolo fa riferimento per mostrare ai credenti che essi sono morti al peccato? Non alla Sua ascensione al cielo o alla sua sessione alla destra di Dio, come in Efesini 2:6, ma alla Sua morte e seppellimento, ovviamente, Romani 6:2.
Siccome la posizione del cristiano non è meramente negativa (morto al peccato) ma anche positiva (vivo a Dio), l’apostolo procede poi col parlare della nostra risurrezione con Cristo (vv. 4-5). Quindi l’apostolo fa riferimento al nostro battesimo "in Cristo" (v. 3). Noi siamo innestati ed uniti a Cristo mediante lo Spirito. Paolo pone questo per primo. Siccome noi siamo uniti a Cristo, quindi, noi partecipiamo alla Sua morte, seppellimento e risurrezione. In altre parole, partecipare alla morte e risurrezione di Cristo è attraverso il battesimo in Lui, cioè l’unione con Lui. Non ha niente a che vedere con la nostra discesa fisica nell’acqua e la nostra fuoriuscita da essa, né da essa è significato.
Vale la pena riportare qui l’analisi di Robert Harbach:
L’obiettivo delle parole di Paolo non è mostrare che i cristiani dovrebbero camminare in novità di vita perché [essi furono] figurativamente risuscitati da una tomba d’acqua in un rituale simbolico, ma perché essi furono spiritualmente, oggettivamente, storicamente, unitamente a, corporativamente e rappresentativamente risuscitati attraverso la morte di Cristo.69
La corretta interpretazione di Colossesi 2:12 si muove su una linea simile. In Colossesi 2 l’apostolo istruisce i credenti riguardo alla sufficienza di Cristo solo. Attraverso il battesimo in Lui non soltanto siamo morti al peccato, ma siamo anche morti al mondo e alla legge (come un modo di stabilire la nostra giustizia).70 Di nuovo, il modo non ha niente a che fare con questo.71
Ho cercato di essere esaustivo ed onesto nel mio trattamento degli argomenti battisti per l’immersione dalla Bibbia. Un argomento, il loro principale, non è stato ancora considerato: l’uso di baptizein in fonti alternative alle Scritture. Ciò va oltre lo scopo di questo breve articolo.72 Posso soltanto rimandare il lettore interessato alle opere di James Wilkinson Dale, un Presbiteriano americano del 19° secolo.73 Mi basterà dire che concordo pienamente con la posizione difesa nelle opere di Dale, che è questa: né nella Bibbia, né nei classici, né nell’uso giudaico e patristico baptizein significa sempre e soltanto "immergere" o "intingere."
Perché allora i battisti insistono in modo così veemente che invece è così? Jay Adams ci offre come sua "conclusione studiata" che "l’immersione è propagata come un modo biblico più per ripetizione ed asserzione che per convinzione che proviene da un attento studio biblico."74 Buswell fa notare la perenne attrazione della veduta immersionista:
C’è sempre stata una tendenza, sin dai tempi del Nuovo Testamento, di considerare l’immersione come più vivida e spettacolare, e quindi in qualche modo più santa del battesimo per versamento o aspersione.75
IV. Il Vero Significato di Baptizein
Ora ci troviamo di nuovo di fronte alla domanda: "Cosa significa baptizein?" Significa "versare?" No, non sarebbe in accordo con i battesimi di Ebrei 9. Significa "aspergere?"76 No, questo non si accorderebbe al battesimo con lo Spirito Santo nel giorno di Pentecoste e la sua "estensione" nella casa di Cornelio (Atti 10-11). Inoltre, nessuno di questi due modi descrive il battesimo degli israeliti in Mosè in I Corinzi 10 o quello di Noè in I Pietro 3, non importa il numero di altri esempi a cui potremmo fare riferimento nei classici.77
Baptizein significa allora "purificare?" Sembra esserci qualche supporto per questa interpretazione in Ebrei 9. I "vari battesimi" (v. 10) effettuano la purificazione o santificazione cerimoniale (v. 13, 22, 23). I battesimi di "coppe e pentole, vasi di rame e pentole" (Marco 7:4) erano purificazioni. E così anche i lavaggi cerimoniali dei Farisei (Luca 11:38-39). Inoltre, Giovanni 3:22-26 sembra supportare questa tesi. Giovanni sta battezzando in Enon (v. 23-24) quando lo Spirito Santo registra una controversia tra i discepoli di Giovanni e i giudei "intorno alla purificazione" (v. 25). Essi quindi andarono a Giovanni e gli chiesero del battesimo di Gesù (v. 26). "Senza alcun dubbio," scrive Jay Adams, "le due parole ‘purificazione’ e ‘battesimo’ sono eguagliate in modo naturale come lo sono ‘vescovo’ e ‘anziano’ nella lettera di Paolo a Tito."78
Tuttavia, "purificare" non si adatta bene a tutti i singoli riferimenti biblici intorno al battesimo. I figli di Israele furono purificati in Mosè (I Cor. 10:2)? Cristo fu purificato con una purificazione, con le Sue sofferenze penali sulla croce (Marco 10:38; Matteo 20:22; Luca 12:50)? Né questa definizione è ampia abbastanza da poter includere molti usi nei classici. Per esempio, un uomo è battezzato da una bevanda alcolica, quando ne consuma troppa. Origene, un teologo cristiano del terzo secolo, parla anche di persone che erano battezzate "dalla malvagità."79 Questi battesimi, chiaramente, non sono purificazioni.
Abbiamo bisogno di una definizione di baptizein che includa la purificazione ma che sia ampia abbastanza da rendere giustizia a tutti i vari battesimi. La definizione generale di Dale di baptizein è sufficiente:
Qualsiasi cosa è capace di cambiare completamente il carattere, lo stato o la condizione di qualsiasi oggetto, è capace di battezzare quell’oggetto; e attraverso tale cambiamento di carattere, stato o condizione, difatti, lo battezza.80
L’analisi di John Murray è simile:
[Baptizein], dobbiamo concludere, è una di quelle parole che indica un certo effetto senza essa stessa esprimere o prescrivere il modo particolare col quale questo è effetto è ottenuto.81
Dunque baptizein significa cambiare completamente il carattere, lo stato o la condizione di un oggetto.82
Ora dobbiamo mostrare che questa comprensione di baptizein è consona ai dati del Nuovo Testamento.
1. Primo, considereremo il battesimo del giorno di Pentecoste. Prima di Pentecoste, i discepoli erano deboli e timorosi, ma dopo che furono battezzato con lo Spirito Santo, essi furono pienamente equipaggiati per servire come apostoli del Cristo risorto. Ora potevano parlare in varie lingue straniere, simbolizzate dalle lingue di fuoco che si posarono su ognuno di loro (Atti 2:3), ed essere usati per riunire la chiesa cattolica di Cristo. I discepoli furono battezzati nell’apostolato. La loro condizione era stata completamente cambiata.
2. Le Scritture parlano di un battesimo in Mosè (I Cor. 10:1-2). Qui dobbiamo notare le preposizioni. Gli israeliti furono battezzati per mezzo (en con uno dativo strumentale) della nuvola e del mare in (eis) Mosè. Quando gli ebrei videro il potente esercito di Faraone che li inseguiva essi ebbero "una gran paura" (Es. 14:10, 13) e dubitarono di Mosè, accusandolo di averli portati fuori dall’Egitto perché fossero uccisi nel deserto (v. 11-12). Mosè gridò al popolo:
Non temete, state fermi e vedrete la liberazione dell'Eterno, che egli compirà oggi per voi … L'Eterno combatterà per voi, e voi ve ne starete tranquilli (vv. 13-14).
Quindi Dio rivelò il Suo potente braccio e fece muovere la nuvola dal fronte degli israeliti ponendola tra loro e gli egiziani. Ciò separò i due popoli. Portò oscurità sugli egiziani ma fu una luce per gli ebrei di notte (vv. 19-20).
Poi Mosè stese il suo bastone sul mare, il quale si divise davanti a loro. Gli israeliti attraversarono il Mar Rosso su terra asciutta, col mare che era diventato come due grandi muri su entrambi i loro lati (vv. 21, 22, 29). Quando tutto il popolo di Dio ebbe attraversato con successo il mare, Mosè stese di nuovo il suo bastone e le acque ritornarono dove erano prima ed immersero gli egiziani (vv. 26-28, 30).
E’ significativo il modo in cui termina il racconto:
Israele vide la grande potenza che l'Eterno aveva mostrato contro gli Egiziani, e il popolo temette l'Eterno e credette nell'Eterno e in Mosè suo servo (v. 31).
Avendo dunque visto la grande potenza di Dio e l’amore che ebbe per loro nell’usare la nuvola ed il mare, essi ora credettero e confidarono in Mosè (v. 31). Come dice Dale:
Gli israeliti avevano vacillato, erano stati instabili e diffidenti nelle loro relazioni con Mosè, ma furono resi (come risultato dei miracoli a cui assistettero) confidenti e credenti, di una confidenza seconda soltanto a quella che nutrirono verso Geova stesso, il cui ministro e rappresentante essi ora credevano pienamente che Mosè fosse.83
Quindi Paolo dice che furono battezzati in Mosè. John Murray lo esprime bene: "Essere ‘battezzati in Mosè’ (I Cor. 10:2) è essere legati a Mosè nella comunione di quel patto di cui Mosè era il mediatore."84 Gli israeliti erano ora sotto "l’influenza controllante" di Mosè. La loro condizione era stata completamente cambiata.85
3. Come nostro esempio finale, possiamo prendere in considerazione il battesimo di Cristo al Giordano effettuato da Giovanni. Anche se Giovanni battezzò Gesù, Gesù non ricevette "il battesimo di Giovanni" (Luca 7:29). Dopo tutto, il battesimo di Giovanni era soltanto aperto a peccatori penitenti e Gesù era senza peccato. Il battesimo rituale di Giovanni significava una trasformazione interna ed era "nel perdono dei peccati" (Marco 1:4, traduzione mia). Di questo battesimo, Gesù non poteva prenderne parte. Anche se soffrì per noi, Egli non fu sottoposto ad un ravvedimento vicario per noi. L’incongruità non sfuggì a Giovanni: "Io ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni a me?" (Matt. 3:14).
Cosa fu allora il battesimo di Gesù? Giovanni 1 ci mette sulla giusta strada. Nel Vangelo secondo Giovanni Giovanni il Battista ci è presentato primariamente come un testimone.86 Non soltanto la sua predicazione ma anche il suo battesimo servì ad identificare il e a rendere testimonianza al Messia. Dunque il Battista ci dice che venne a battezzare con acqua per manifestare ad Israele il Messia (v. 31).87 Giovanni rende testimonianza a Gesù come Colui che è supremamente degno (v. 27), Colui che era prima di lui (v. 31), Colui che battezza con lo Spirito Santo (v. 33) ed il Figlio di Dio (v. 34).
Molto significativo è il fatto che il Battista testimonia di Lui come "l’Agnello di Dio, che toglie via il peccato del mondo" (v. 29). "L’Agnello di Dio" è il solo titolo che egli usa due volte (vv. 29, 36) ed è il solo introdotto dall’esclamazione "Ecco!" (sia al verso 29 che 36). Inoltre, è all’udire di Gesù come "l’Agnello di Dio" che Andrea ed un altro discepolo cominciano a seguire Gesù (vv. 35-40). Questo titolo presenta Gesù non come profeta o re, ma nel Suo ruolo sacerdotale. Egli è Colui che avrebbe portato i peccati di tutti gli eletti di ogni parte del mondo.
Dunque il ruolo sacerdotale di Cristo è predominante nel battesimo di Giovanni in Giovanni 1.88 Era questo aspetto dell’opera di Cristo che Giovanni metteva in risalto. Altri dettagli devono essere forniti per completare il quadro, comprese le circostanze del battesimo di Gesù. Giovanni, che battezzò Gesù, era un sacerdote perché era il figlio di Zaccaria, un sacerdote (Luca 1). Inoltre, Luca 3:23 ci dice che Gesù aveva circa trent’anni—l’età in cui i sacerdoti erano ordinati (Num 4:3, 35, 47)—quando cominciò il Suo ministero. E’ significativo che Luca ci dice l’età di Gesù nel contesto del Suo battesimo (Luca 3:21-23). Suona irragionevole allora dire che il battesimo di Gesù da parte di Giovanni fu la Sua iniziazione al sacerdozio?
C’è altro da dire a favore di questa posizione. Dobbiamo considerare anche qualcosa riguardo al significato del battesimo di Gesù. Primo, se non abbiamo questa posizione, dobbiamo dire che Gesù rispose in modo evasivo quando gli fu fatta una domanda difficile. In Matteo 21:23-27, e Marco 11:27-33 e Luca 20:1-8, infatti, Gesù è sfidato dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani riguardo la Sua purificazione del tempio (Matt. 21:12-14) e il Suo insegnarvi (v. 23). Al cuore delle loro accuse era la questione dell’autorità (due volte al verso 23, poi 24, 27). Che diritto aveva Gesù di fare quelle cose (v. 23)?
Gesù rispose con una domanda delle Sue: "Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo, o dall’uomo?" (v. 25). I governatori si trovarono di fronte ad un dilemma. Il popolo si sarebbe arrabbiato se avessero negato la chiamata divina di Giovanni. E se la avessero affermata essi stessi, si sarebbe condannati da soli, perché non diedero ascolto alle ammonizioni di Giovanni (vv. 25-27). Essi optarono per: "Non sappiamo dirlo" (v. 27).
Se Gesù ricevette da Giovanni il "battesimo per la remissione dei peccati," questo non Gli avrebbe conferito autorità per purificare il tempio. E dunque Gesù non fece altro che rispondere ad una domanda con un’altra domanda. La Sua risposta, quindi, sarebbe stata egualmente appropriata in qualsiasi altra occasione quando i leader religiosi giudei cercavano di metterlo all’angolo, perché non aveva a che fare con la specifica questione sollevata dai sacerdoti. Ma essi, rimane di fatto, non risposero accusandolo di dare una risposta irrilevante. Essi realizzarono di essere stati battuti da una risposta che spiegava perfettamente quale fosse l’autorità di Gesù nell’insegnare nel tempio e purificarlo. Giovanni aveva ordinato Gesù sacerdote, ed i sacerdoti avevano autorità di fare queste cose.89
Secondo, le parole di Gesù a Giovanni il Battista in Matteo 3:15 sono molto importanti: "così ci conviene adempiere ogni giustizia." Giustizia, come sia Giovanni che Gesù entrambi sapevano bene, è quella che si conforma alla legge di Dio. Jay Adams fa una domanda molto pertinente:
Cristo fu sottoposto alla legge della circoncisione (Lev. 12:3 e Luca 2:21); egli fu presentato nel tempio (Luca 2:22, 23), andò alla pasqua (Es. 34:23 e Luca 2:42), osservò le feste giudaiche comandate dalla legge (Marco 14:12, Luca 22:3, Giovanni 17:10), ma a quale legge stava ubbidendo al battesimo?90
Alla legge dell’ordinazione dei sacerdoti.
Inoltre, siccome Gesù parla di "ci"in Matteo 3:15, dobbiamo chiederci: Cosa accadde al battesimo di Gesù che sia Giovanni che Gesù adempirono come "ogni giustizia?" O, formulando diversamente: Se il battesimo con acqua di Gesù fu una purificazione per noi, in che modo Giovanni adempì ogni giustizia? La sola risposta soddisfacente a queste domande è che Giovanni adempì ogni giustizia nell’ordinare Gesù al sacerdozio.
In questo modo Gesù possedeva le qualifiche cerimoniali necessarie per ottenere la nostra giustizia nei confronti di Dio. Egli fece questo attraverso la Sua vita di ubbidienza e la Sua morte sostitutiva alla croce. Dunque Gesù non fu battezzato nel perdono dei Suoi propri peccati—una posizione blasfema—né fu battezzato vicariamente, così che l’acqua del Suo battesimo lavò via i nostri peccati simbolicamente. Al contrario, Egli fu ordinato come nostro sommo sacerdote, così che potesse ottenere la giustizia di Dio per noi per la fede nel Suo sangue.
In quanto ordinazione al sacerdozio, il battesimo di Gesù fu per aspersione. Questa è la maniera in cui i sacerdoti dell’Antico Testamento erano autorizzati cerimonialmente per adempiere le loro funzioni (Num 8:6-7). Senza dubbio essi non erano immersi.91
In ogni caso, di grande importanza per la nostra presente inquisizione è il fatto che il battesimo di Gesù da parte di Giovanni combacia con la definizione che noi abbiamo proposto del battesimo. Il battesimo di Gesù fu un cambiamento di stato, in cui Egli fu cerimonialmente iniziato al sacerdozio.92
Al tempo del Suo battesimo fisico, Dio battezzò anche Gesù spiritualmente e internamente con lo Spirito Santo (Matteo 3:16-17). Il battesimo di Gesù con acqua e il Suo battesimo con lo Spirito erano due aspetti dell’unico grande atto di Dio che Lo stabiliva ed equipaggiava come il Servo di Geova. Il primo parla dell’autorizzazione di Gesù come Messia da un punto di vista formale ed esterno, mentre il secondo parla della Sua qualifica interna e spirituale per questo ufficio.
Gesù ricevette lo Spirito in piena misura (Giovanni 3:34) per renderlo adatto a svolgere il Suo mandato messianico (Luca 4:18-19; Isaia 61:1-2). Il fatto che lo Spirito discese su Cristo "come una colomba" (Matteo 3:16) indica che Egli lo stava ungendo come nostro grazioso sommo sacerdote (Ebrei 4:15; 2:17).
Solo per la forza dello Spirito Gesù fu capace di resistere le tentazioni di Satana, di scacciare i demoni (Matteo 12:28), proclamare il vangelo della grazia e, finalmente, di andare alla croce per morire come "l’Agnello di Dio, che toglie via il peccato del mondo" (Giovanni 1:29; Ebrei 9:14). L’influenza controllante dello Spirito su Gesù è indicata in varie maniere nei racconti dei quattro vangeli, specialmente in Luca. Dopo aver fatto ritorno dal Suo battesimo, Gesù "fu condotto dallo [en]93 Spirito nel deserto" (Luca 4:1). Dopo la Sua tentazione nel deserto, Egli "ritornò nella potenza dello Spirito in Galilea" e la Sua fama si diffuse "attraverso tutta la regione all’intorno" (v. 14). Dunque nel battesimo spirituale di Cristo abbiamo un’altra illustrazione della nostra definizione di baptizein.
V. Il Significato del Battesimo Cristiano
Avendo accertato il significato di baptizein, rimane soltanto da spiegare il significato del battesimo cristiano. Fino ad ora abbiamo fatto riferimento a vari esempi di battesimo nella Bibbia, disposti come segue in ordine cronologico:
1. Il battesimo di Noè e la sua famiglia (I Pietro 3:20-21)
2. Il battesimo degli israeliti in Mosè (I Cor. 10:1-2)
3. Le varie purificazioni dell’Antico Testamento (Ebrei 9:10)
4. Le purificazioni farisaiche (Marco 7:2)94
5. Il battesimo di Giovanni nel perdono dei peccati (Marco 1:4)
6. Il battesimo d’acqua di Giovanni, che ordinava Gesù sacerdote (Matteo 3:13-15)
7. Il battesimo di Gesù con lo Spirito Santo, che Lo equipaggiò per la Sua missione messianica (Matt. 3:16-17)95
8. Il battesimo di Gesù per mezzo delle sofferenze penali sulla croce (Marco 10:38)
9. Il battesimo con lo Spirito Santo degli apostoli a Pentecoste (Atti 2)
10. Il battesimo cristiano nel nome della Santa Trinità (Matt. 28:19) di famiglie ed individui in Atti e I Corinzi 196
I punti da 1 a 4, tra le altre cose, illustrano il significato di baptizein. I punti da 5 a 9, se da un lato servono a questo medesimo scopo, sono essenziali, benché in modi differenti, allo stabilimento del battesimo cristiano (punto 10).
Nel Nuovo Testamento, il battesimo cristiano è intimamente connesso a molte benedizioni. Dalle liste di T. M. Lindsay e G. R. Beasley-Murray, possiamo compilare la seguente lista:97
1. Perdono del e purificazione dal peccato (Atti 2:38; 22:16)
2. Conferimento dello Spirito Santo (I Cor. 12:13)
3. Unione con Cristo (Gal. 3:27), inclusa unione con Lui nella Sua morte, seppellimento e risurrezione (Rom. 6:3-11; Colossesi 2:12)
4. Rigenerazione (Tito 3.5)
5. Adozione (Gal. 3:26-27)98
6. Essere membri nel corpo spirituale di Cristo (I Cor. 12:13)
7. Essere membri nell’istituzione della chiesa (Atti 2:41)
Seda un lato va detto che nessuno dei due studiosi intendeva essere esaustivo nella loro lista, dobbiamo notare però che due abbaglianti omissioni si trovano in entrambi le loro presentazioni.99 Primo, nessuno dei due menziona l’essenza di queste benedizioni come benedizioni del patto. La Confessione di Fede di Westminster deve essere preferita di gran lunga su questo punto. All’inizio del suo trattamento delle benedizioni spirituali del battesimo (reale), la Confessione parla del battesimo come "un segno e sigillo del patto di grazia" (28:1).100 Gesù Cristo è il Cristo del patto e l’iniziazione in Lui è partecipare di tutte le benedizioni del patto di Dio col Suo popolo.
Beasley-Murray, provenendo da una cultura battista, connette le benedizioni del battesimo non col patto ma con la fede cosciente: "Nel Nuovo Testamento precisamente gli stessi doni di grazia sono associati alla fede allo stesso modo che al battesimo."101 Egli pecca di omissione nel non vedere la rilevanza propria del battesimo nell’ambito del patto, ma la sua affermazione è profonda. Tutte le benedizioni della salvezza sono correlate al battesimo. Questo segue necessariamente dalla natura del battesimo come segno e sigillo della salvezza.
Secondo, punto più serio ancora, la lista di Lindsay, come anche quella di Beasley-Murray non menziona l’unione col Dio Triuno, il cuore del battesimo! Questo è espressamente affermato da Cristo, quando inaugura il sacramento del Nuovo Testamento del battesimo in Matteo 28:19:
Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel [in, eis] nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.102
Vale la pena riportare qui la concisa spiegazione di Hoeksema dell’espressione "nel nome:"
Questo non significa "con l’autorità del nome del Dio Triuno," ma piuttosto "nella comunione del Dio Triuno come Si è rivelato nel nome di Gesù Cristo."103
I Riformati hanno sempre enfatizzato il carattere trinitario del battesimo. Leonard Riisen esprime ciò in modo ammirabile:
Dunque quando il pastore dice: Io ti battezzo, è come se stesso dicendo: Io dichiaro nel nome di Dio che quest’acqua con cui ti lavo è un simbolo della tua ammissione nel patto di Dio e della Sua Chiesa, che il Padre ti accetta come un figlio, il Figlio come un membro del Suo corpo ed un fratello, e lo Spirito Santo come un ospite con cui Egli vuole dimorare per sempre, e che tu adori il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, in virtù dei termini del tuo dovere verso il Dio triuno, con adorazione ed ubbidienza, e che consacri te stesso interamente all’adorazione della Trinità per sempre.104
Come sacramento trinitario, il battesimo è intrinsecamente interconnesso col patto.105 Concerne l’unione e la comunione con il Dio del patto: Padre, Figlio e Spirito Santo. Le implicazioni di questa comprensione trinitaria sono multiple. Qui ne considereremo soltanto una: la sua relazione alla grazia sovrana.
Nell’ultimo capitolo del suo libro: Il Dramma della Decisione: il Battesimo nel Nuovo Testamento, Oscar Stephenson Brooks si cimenta in uno studio dell’insegnamento battesimale di I Pietro.106 La sua tesi è che I Pietro è un "trattato battesimale," scritto alle congregazioni con molti nuovi membri che hanno bisogno di istruzione.107 Anche se il battesimo è menzionato soltanto una volta in I Pietro (ad es. 3:20, 21), Brooks ne ricava alcuni importanti argomenti per la sua posizione. Anche se erra nel ritenere che I Pietro è "scritto completamente in relazione al battesimo" e che il battesimo è "la chiave per comprendere l’intero libro," c’è qualcosa che deve essere detta sulla sua posizione.108
Certamente il libro dice molto riguardo all’iniziazione alla salvezza. Coloro a cui è indirizzata I Pietro erano rigenerati (1:3, 23; 2:2) ed (efficacemente) chiamati (1:15; 2:9, 21; 3:9; 5:10), attraverso la predicazione del vangelo (1:12, 25). La loro "risposta salvifica" al vangelo, scrive R. E. O. White:
è … descritta sia in termini di fede (1:5, 8, 9; 2:6, 7, 9, sia, una volta sola di "confidenza," (1:21) sia in termini di ubbidienza (1:1, 22; 2:8; 3:1; 4:17, una volta, di amore per Cristo 1:8).109
Brooks procede a schematizzare il contenuto del libro.110
1. 1:3-12 è la sezione d’apertura che ci dice come Dio ci ha salvato. 2. 1:13-2:10 descrive la chiamata del cristiano. 3. 2:11-3:12 contiene istruzioni su come il nuovo cristiano dovrebbe vivere nel mondo. 4. 3:13-22 insiste che "un convertito deve conservare fedeltà ed integrità a tutti i costi."111 Pietro fa riferimento all’esempio di Cristo e all’importanza del battesimo per rinforzare il suo argomento.
La sezione d’apertura (1:3-12) è la chiave per comprendere I Pietro. Brooks giustamente fa notare che essa è trinitaria, perché tratta il Padre (vv. 3-5), il Figlio (vv. 6-9) e lo Spirito (vv. 10-12). Il battesimo fa riferimento alla nostra salvezza. La cosa più importante riguardante quest’ultima, Pietro ci dice, è che essa è trinitaria.112 Procedente dal Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, la salvezza non può essere per nient’altro che per grazia sovrana. Dunque 1:3-12 non ci dice cosa noi abbiamo fatto ma cosa Dio ha fatto per noi. E’ incredibile che Brooks dopo tutti i suoi perspicaci commenti fallisce nel notare questo. Egli è così ammaliato dall’Arminianesimo che non vede ciò che qui è davanti ai suoi occhi.
Inoltre, Brooks non prende in considerazione I Pietro 1:2.
Primo, qui noi abbiamo qui un’altra testimonianza alla Santa Trinità:
eletti secondo la preordinazione di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per ubbidire e per essere aspersi col sangue di Gesù Cristo: grazia e pace vi siano moltiplicate.
Secondo, Pietro si rivolge ai nuovi convertiti come "eletti secondo la preordinazione di Dio Padre." Egli vuole dire loro all’inizio della sua epistola che la loro salvezza proviene interamente dalla eterna grazia elettiva di Dio. Questa è "la vera grazia di Dio" (5:12) che è significata e sigillata nel battesimo.113
Terzo, I Pietro 1:2 ritrae l’applicazione del sangue di Cristo ai nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo come un’aspersione. Siccome la realtà è descritta come un’aspersione, come possono i battisti proibire questo modo nell’amministrazione del segno? Non meraviglia dunque che Brooks come un battista arminiano non commenta affatto questo verso!
Questo trattamento di I Pietro ci mostra la metodologia appropriata da seguire nella comprensione del significato del battesimo. Noi dobbiamo studiare quello che le Scritture insegnano riguardo alla salvezza, e specialmente riguardo alla sua applicazione iniziale, e quindi comprendere che il nostro battesimo rituale è un segno e sigillo di quella grazia di Dio.114 Quindi, ad esempio, il "solo battesimo" di Efesini 4:5 è quel battesimo spirituale rivelato come un’opera della grazia sovrana del Dio Triuno in Efesini 1:3-14 e nel resto dell’epistola.115
Rimane soltanto correlare le varie benedizioni significate dal battesimo e quindi mostrare come il battesimo cristiano è determinato dai vari battesimi insegnati nelle Scritture. Il nostro battesimo reale e spirituale è effettuato per mezzo dello Spirito Santo (I Corinzi 12:13). Egli ci innesta in Cristo (Galati 3:27) e dunque noi siamo uniti col Dio Triuno (Matteo 28:19). La nostra unione con Cristo consiste di comunione con Lui nei Suoi grandi eventi redentivi, incluse la Sua morte, seppellimento, e risurrezione (Romani 6:3-5), e nelle grazie che Egli ha ottenuto per noi. Dunque noi partecipiamo della rigenerazione (Tito 3:5), giustificazione (Atti 2:38), adozione (Galati 3:26-27) e santificazione (I Corinzi 6:11); in breve, tutte le benedizioni del patto di grazia.
Inoltre, essendo uniti a Cristo il nostro capo, noi siamo anche uniti al Suo corpo invisibile e spirituale (I Corinzi 12:13). Quindi il credente si unisce alla vera istituzione della chiesa (Atti 2:41). In tutto questo, il credente vive una vita di santa comunione col Dio Triuno. Egli è battezzato nella morte e risurrezione di Cristo (Romani 6:3-5). Egli ha rivestito Cristo (Galati 3:27). Egli vivrà una vita santificata, mettendo a morte il peccato e crescendo nella grazia. Il suo battesimo rituale, come un costante ricordo della verità del patto di grazia di Dio, serve ad incoraggiarlo ad obbedire al Signore suo Dio per gratitudine.
Questo legame eterno non sarà mai spezzato. Nell’ultimo giorno, Dio risusciterà tutti i corpi dei Suoi eletti figlioli così che essi possano dimorare con Lui per sempre nei nuovi cieli e nuova terra. Il patto di Dio con l’uomo giungerà a pieno compimento (Apoc. 21:3). Queste sono le ramificazioni della salvezza significata e sigillata nel nostro battesimo.
Tutto ciò serve a confermare la nostra comprensione di baptizein. Il battesimo reale è una radicale trasformazione spirituale dalla morte alla vita, dall’oscurità alla luce, dall’ingiustizia alla giustizia, dal potere di Satana al regno di Dio, da figli d’ira a figli del Padre nostro che è nei cieli. Questo combacia perfettamente con la nostra definizione di baptizein come cambiare completamente il carattere, stato o condizione di un oggetto.116 Al contrario, dobbiamo chiedere: In che modo l’immersione indicherebbe questa gloriosa trasformazione? In che modo l’immersione e l’emersione significherebbero l’opera di trasformazione di Dio nel salvarci?
Ora giungiamo alla domanda: Perché la Bibbia parla di "un solo battesimo" (Ef. 4:5), quando in essa di fatto sono menzionati molti battesimi? Primo, contrariamente a molti battisti, dobbiamo affermare che il battesimo di Efesini 4 è un battesimo spirituale, non un battesimo rituale, ancor meno un’immersione!117 Questo battesimo è effettuato per mezzo di "un solo Spirito" in un "solo corpo" e "un solo Signore" e, quindi, in "un Dio [Triuno] e Padre di tutti, che è sopra tutti, e attraverso tutti, e in tutti" (vv. 4-6). Dunque, nel contesto di Efesini 4, tutti i credenti devono essere longanimi e sforzarsi di mantenere l’unità dello Spirito (vv. 1-3), perché abbiamo tutti "un Signore, una fede, un battesimo" (v. 5).
E’ chiaro, quindi, che non soltanto questo è un battesimo spirituale, ma che è anche un esplicito battesimo cristiano. Dunque le purificazioni cerimoniali ordinate nei libri di Mosè (Ebrei 9:10) e quelle imposte al popolo dai Farisei legalisti (Marco 7:2) non sono incluse in questo solo battesimo. Il battesimo di Noè e la sua famiglia (I Pietro 3:20-21), il battesimo degli Israeliti in Mosè (I Cor. 10:1-2) e il battesimo di Giovanni (Atti 19:1-5)118 anche non sono battesimi cristiani. Tuttavia, come battesimi insegnati nella legge essi sono significativi in quanto ci insegnano qualcosa riguardo al significato del nostro unico battesimo.
I battesimi che Cristo ricevette—il Suo battesimo con lo Spirito significato dalla Sua acqua battesimale al Giordano (Matteo 3:13-17), il Suo battesimo con sofferenze penali alla croce (Marco 10:38)—e il battesimo nell’apostolato in Atti 2 non sono il battesimo cristiano. Piuttosto, essi "costituirono una base sulla quale il battesimo cristiano doveva riposare, e senza la quale non poteva esistere."119 In quel giorno storico al Giordano, Gesù intraprese il dovere di nostro grande sommo sacerdote e fu equipaggiato a fare così dallo Spirito Santo. Sulla croce, Egli bevve fino all’ultimo la coppa dell’ira di Dio contro di noi per le nostre trasgressioni della Sua legge. Lì il nostro capo del patto fu battezzato da sofferenze penali nella morte così che noi potessimo essere battezzati nella Sua morte e nella Sua vita di risurrezione.120 Il Suo battesimo ci rese capaci di ricevere il "solo battesimo" di Efesini 4:5.121
Che diremo dunque del battesimo di Pentecoste? Quello anche era necessario per il nostro battesimo, perché a Dio piacque di erigere, attraverso le fatiche degli apostoli, l’una, santa, cattolica ed apostolica chiesa di Cristo, che ne è la pietra angolare. Attraverso questa chiesa, a Dio è piaciuto di preservare la Sua verità durante le epoche così che possiamo essere portati in comunione col Dio Triuno in Cristo, attraverso l’unico battesimo cristiano.
VI. Gli Errori del Battesimo Immersionista
Dobbiamo ora considerare le molte debolezze inerenti alla presentazione battista del battesimo cristiano. Esse provengono tutte dalla errata nozione che baptizein significa sempre e soltanto "immergere" o "intingere." Abbiamo visto come questo li costringe ad usare in modo ingiustificato le preposizioni en ed eis. Abbiamo anche visto che la teoria immersionista impone un’interpretazione aliena a Romani 6:3-5 e Colossesi 2:12, testi che sono quindi chiamati a rendere supporto alla loro teoria immersionista.
Qui dobbiamo chiaramente affermare che i Riformati non rigettano l’immersione come un battesimo valido.122 La Confessione di Westminster 28:2 ci fornisce la classica visione Riformata dei requisiti per un valido battesimo:
L’elemento esteriore che deve essere usato in questo sacramento è l’acqua, con la quale la persona deve essere battezzata nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo, da un ministro del vangelo legittimamente chiamato a quell’ufficio.
Dunque, secondo la Confessione di Westminster, tre cose sono indispensabili per un valido battesimo. Al candidato battesimale deve essere applicata dell’acqua. Secondo, deve essere battezzato nel nome del Dio Triuno. Terzo, il sacramento deve essere amministrato da un ministro legittimamente chiamato. Immersioni in chiese battiste trinitariane adempiono questi criteri. Dunque, esse hanno un valido sacramento e noi lo consideriamo tale.123
Tuttavia, obiettiamo la loro veduta non scritturale del battesimo per sola immersione.124 Quando essi legano le coscienze del popolo di Dio con qualcosa che Egli ha lasciato libero, essi offendono la libertà cristiana e dividono il corpo di Cristo. Essi convertono un’ordinanza del vangelo in un nuovo legalismo.
Il loro secondo errore sta nel loro significato di immersione. Romani 6:3-5 e Colossesi 2:12 non insegnano che il credente dovrebbe andar giù nell’acqua e uscire da essa nel battesimo e che dunque significano la sua morte e risurrezione con Cristo. Questo errore è tutt’uno col primo. Non soltanto i battisti errano nel rendere il modo dell’immersione obbligatorio, ma anche lo rendono significativo come la chiave stessa per comprendere il battesimo.125
Questi errori hanno il loro effetto sulla presentazione battista del sacramento del battesimo e, quindi, sul loro insegnamento riguardante la salvezza. Come osserva Jay Adams:
Il simbolo nel sacramento (che è una cosa importante) o è dischiuso (un proposito del sacramento) o è distrutto da un verso o falso modo di osservare il sacramento. Modo e simbolo, e quindi modo e significato, non possono essere divorziati.126
1. Primo, essi errano nel rappresentare molto male il simbolismo del sacramento del battesimo. "Immersione in acqua ed emersione da essa," dice John Gill, è "un emblema molto espressivo di Cristo, la sua morte, seppellimento e risurrezione dai morti." Egli procede a ridicolizzare la nozione di "spruzzare qualche goccia di acqua sul viso."127 A. H. Strong fornisce sei esempi del simbolismo del battesimo. La purificazione non è inclusa, mentre la figura morte-seppellimento-risurrezione non solo viene posta per prima, ma è anche la base per vari altri suoi esempi.128 Tutti gli altri esempi di simbolismo battesimale sono "soltanto figure sussidiarie all’atto del battesimo," scrive W. A Jarrell:
perché il suo principale scopo è raffigurare il Vangelo—LA MORTE, IL SEPPELLIMENTO, E LA RISURREZIONE DI CRISTO. Il ‘vangelo’—la morte, il seppellimento e la risurrezione di Cristo, sono la FONDAZIONE e la CAUSA DETERMINANTE di tutte queste altre cose raffigurate nel battesimo, solo il seppellimento e la risurrezione di acqua possono raffigurare l’espressione e la professione del ‘vangelo.’129
Concordiamo coi battisti che la morte vicaria di Cristo, il seppellimento e la risurrezione nel terzo giorno, secondo le Scritture, è il vangelo (vedasi I Cor. 15:3-4). Tuttavia, neghiamo che il rito del battesimo fu ordinato da Dio per mostrare la morte, il seppellimento e la risurrezione di Cristo per immersione e rimozione dall’acqua. Il sacramento del battesimo è decisivamente non "una parabola della morte e risurrezione di Cristo nell’immersione ed emersione di credenti." Herman Ridderbos ha ragione nel descrivere questa veduta come "finzione" e come non avente "alcun supporto."130
2. Questa falsa concezione rimpiazza di molto il vero simbolismo del sacramento del battesimo. Tristemente, i battisti sono così coinvolti dalla nozione che il battesimo ritrae il nostro discendere in e risorgere dalla tomba di Cristo che essi non prendono sufficiente nota dell’elemento sacramentale, l’acqua.131 Nelle Scritture si parla in due sensi dell’acqua: come una bevanda rinfrescante o come un agente purificatore.132 Nel suo uso interno, cioè, quando un uomo la beve, è simbolica di vita. Quando usata esternamente, sulla pelle, ci parla di purificazione. Quest’ultimo uso è trovato ripetutamente nelle pagine sacre della Bibbia, e, in verità, in tutto il mondo. L’acqua è riconosciuta come il solvente universale.
La rappresentazione dello Spirito per mezzo dell’acqua non è una cosa poco comune nell’Antico e nel Nuovo Testamento.133 Il problema è che non svolge il ruolo proprio nel modo di pensare battista. William Williams dice che egli non conosce alcuna confessione battista standard che "dichiari che il battesimo simbolizzi il lavaggio dello Spirito Santo."134 Le opere battiste falliscono in modo uniforme nel rendere giustizia alla figura della purificazione nel sacramento del battesimo. Questo non è sorprendente, dal momento che, nello schema battista, l’acqua è forzata a significare due cose: un elemento che seppellisce e un agente purificatore.135
Infatti, i battisti vedono due segni nel battesimo: quello della morte, seppellimento e risurrezione di Cristo e quello della purificazione. Come è spesso il caso in tali situazioni, le sette vacche magre mangiano le sette vacche grasse. Quanto è differente il trattamento del battesimo intensamente biblico del Catechismo di Heidelberg! Nei due Giorni del Signore che trattano il battesimo troviamo vari riferimenti al lavacro dei peccati, e alla rimozione dell’impurità.136 La Confessione Belgica, par. 34, esprime bene il significato del rito battesimale:
come l’acqua lava via l’impurità del corpo, quando è versata su di esso, e ciò è visto nel corpo del battezzato, quando aspersa su di esso, così il sangue di Cristo, per la potenza dello Spirito Santo, asperge internamente l’anima, la purifica dai suoi peccati, e ci rigenera da figli d’ira in figli di Dio.137
Se i battisti avessero ritenuto il solo significato dell’acqua nel sacramento si sarebbero guardati dalla nozione "morte-seppellimento." Il commento di Ridderbos è pertinente:
Per quanto riguarda l’acqua del battesimo e il suo significato simbolico, come appare dall’intero Nuovo Testamento, è che essa purifica, non che uno può entrarvi dentro ed immergervisi, per non parlare poi dell’esservi seppelliti.138
3. Piuttosto che focalizzare l’attenzione sull’azione dell’acqua, il sacramento battista rende l’uomo il segno principale. In effetti, il battista dice a quelli che sono testimoni di un’immersione: "Ponete attenzione all’uomo che è immerso. Quando egli va giù nell’acqua pensate al seppellimento di Cristo. Quando egli viene fuori da essa, pensate alla risurrezione di Cristo." Noi siamo pienamente d’accordo con i battisti per quanto riguarda la necessità di guardare a Cristo. Ebrei 12:1-2 descrive la vita cristiana come un ardua maratona. Soltanto guardando a Gesù noi possiamo completare la corsa. Non è questo il punto.
Il problema è che Dio non ha costituito il peccatore come il segno nel rito del battesimo. Mentre i battisti rimproverano i Riformati di disubbidire il comandamento di Cristo di immergere, la verità è che essi hanno frainteso il segno battesimale. La Confessione di Fede di Westminster 27:2 afferma:
C’è in ogni sacramento una relazione spirituale, un’unione sacramentale, tra il segno e la cosa significata; per questo avviene che i nomi e gli effetti dell’una sono attribuiti all’altro.139
Dunque noi chiediamo: Dove è l’unione sacramentale tra il peccatore immerso e il Cristo morto seppellito e risorto? Qualsiasi somiglianza di una tale cosa in Romani 6:3-5 è stata già screditata. Se è vero che quello che Dio ha unito insieme l’uomo non deve dividerlo, è anche vero che quello che Dio non ha unito insieme, l’uomo non deve cercarlo di unirlo. Non c’è unione sacramentale tra l’immersione del peccatore e morte, seppellimento e risurrezione di Cristo, ed i battisti non devono parlare come se ci fosse.140
Che l’unione sacramentale è tra l’acqua e la purificazione dello Spirito Santo è affermato dal Catechismo di Heidelberg nella Risposta 71: "La Scrittura chiama battesimo il lavaggio della rigenerazione [Tito 3:5], e il lavacro dei peccati [Atti 22:16]." Questo è il cuore del sacramento del battesimo. Come dice Louis Berkhof:
L’unione sacramentale tra il segno e ciò che è significato … è di solito chiamata la forma sacramenti (forma significa qui "essenza"), perché è esattamente la relazione tra il segno e la cosa significata che costituisce l’essenza del sacramento.141
Possiamo esprimere questo con un’altra terminologia: è l’unione sacramentale che costituisce il battesimo come un mezzo di grazia. Quindi la Confessione Bellica par. 33 afferma che i sacramenti:
sono segni e sigilli visibili di qualcosa interna ed invisibile, per mezzo dei quali Dio opera in noi per mezzo della potenza dello Spirito Santo.
Il battista, alterando il segno del battesimo, influisce sull’unione sacramentale, che è l’essenza del sacramento, e, quindi, sul sacramento come mezzo di grazia. In breve, il battista è stato condotto a guardare non l’acqua, che parla della sovrana, e celeste opera purificatrice dello Spirito di Cristo, ma da questa all’emersione e sommersione di un uomo peccatore. E’ la cosa più lontana dalla mente divina il desiderio che noi guardiamo all’uomo, e ciò è evidente anche conoscendo solo le basi della dottrina biblica. Che Dio desideri che noi facciamo questo con un sacramento cristiano, che parla della sua potente opera purificatrice, è blasfemo.142
4. La presentazione dell’uomo come oggetto di contemplazione nel sacramento del battesimo, anche se è detto che fa pensare a Cristo, ha effetti disastrosi sulla capacità del sacramento di rendere testimonianza della salvezza di Dio. Che un arminiano come Oscar Brooks delinei le sue vedute arminiane quando parla del battesimo non ci sorprende.143 Quando, tuttavia, egli dice che le sue vedute sul battesimo provenivano da una contemplazione del suo battesimo (rituale) (o immersionismo), ciò si impone alla nostra attenta considerazione.144
Ci turba maggiormente, però, trovare dei battisti Calvinisti, come Samuel Waldron, che affermano stranezze come quella che il battesimo è, in parte, un segno della nostra fede.145 Se il battesimo è un segno della nostra fede è esso anche un sigillo della nostra fede? Come se i sacramenti di Dio indichino qualche altra cosa rispetto alla Sua salvezza!
Ancora, siamo sorpresi quando consideriamo il trattamento del battesimo da parte di Dagg, un altro battista Calvinista. Dagg divide il suo capitolo sul battesimo in cinque sezioni. La quarta, "Lo scopo del Battesimo," concerne il significato di questo sacramento. La tesi di Dagg è: "Il battesimo è stato designato per essere la cerimonia della professione cristiana."146 Che ne facciamo del battesimo come un segno e sigillo del patto di grazia? O del rinnovamento per mezzo dello Spirito Santo? Dagg pone tutto questo sotto il titolo "La nostra professione." Incredibile! Il miglior modo per spiegare queste vedute è dire che questi Calvinisti sono stati sviati dal simbolismo dell’immersione dell’uomo in acqua, che è molto lontano dal vero significato del battesimo biblico.
5. Nell’immersione battista l’acqua è l’elemento ricettivo. La preposizione en non indica esclusivamente strumentalità—battezzare con acqua o con lo Spirito—perché essi rendono l’acqua l’elemento, passivo, ricettivo.
L’acqua del battesimo simbolizza lo Spirito Santo. Ciò è ovvio a tutti, ed i battisti lo ammettono. Ciò è anche provato dal frequente parallelismo biblico del "battezzare con [en] acqua" con "battezzare con [en] lo Spirito Santo." Il fraintendimento battista del ruolo dell’acqua nel battesimo ha serie implicazioni per la comprensione del ruolo dello Spirito Santo in un battesimo per immersione.
L’errore primario dell’immaginario battista è che rende lo Spirito Santo passivo. Essi potrebbero obiettare che l’acqua ( e quindi lo Spirito) è passiva anche quando è versata o aspersa, ma c’è una differenza importante. Il punto del ruolo dello Spirito come attivo o passivo non concerne l’amministratore umano del sacramento, ma la relazione tra il peccatore battezzato e l’acqua. Nell’effusione o aspersione il peccatore è passivo, e l’acqua (lo Spirito) è attiva. Nell’immersione il peccatore va giù (attivo) nell’acqua (passiva). Il simbolismo è completamente errato! "La veduta battista … nel presentare lo Spirito Santo come un ricettacolo quiescente," come dice Dale, "rivoluziona lo schema del vangelo e, logicamente, sovverte la croce di Cristo."147
Lo Spirito di Cristo è l’onnipotente, immanente agente del Dio Triuno. Egli è "la potenza dell’Altissimo" (Luca 1:35). Egli è colui che rivelò la Sua potenza risuscitando Gesù dai morti (Romani 8:11). Egli viene in Atti 2:2 con un suono simile ad "un vento impetuoso" dal cielo. In nessun luogo la Sua potenza è descritta più chiaramente, tuttavia, di come lo è nella Sua opera salvifica sui figli caduti di Adamo. Egli rigenera sovranamente dei peccatori morti (Giovanni 3:5-8). Egli opera fede in noi (Galati 5:22). Egli distribuisce doni spirituali (I Corinzi 12:4). In breve, Egli è il grande conferitore della salvezza. Questa salvezza, ci dice la Bibbia, è interamente "il dono di Dio" e non è in alcun modo "per opere" (Efesini 2:8-9).
Nell’effusione o aspersione noi vediamo questo. Attraverso il simbolismo del battesimo noi vediamo lo Spirito celeste che viene sul peccatore morto e che lo purifica e gli dona vita. Il peccatore sta semplicemente lì. Egli non fa niente per la sua salvezza. E’ interamente passivo. Il segno si accorda bene con la realtà della salvezza.
Tuttavia, nell’immersione, non è lo Spirito che viene giù, ma il peccatore che va giù nell’acqua. L’uomo entra nello Spirito, simbolizzato dalle acque.148 Lo Spirito è passivo. Il segno battesimale è stato sovvertito. Non indica propriamente la grande opera di salvezza applicata dallo Spirito di Cristo.
Come per peggiorare la situazione, la letteratura battista contiene affermazioni come ad esempio la seguente di Dagg: "Il significato del battesimo richiede l’immersione."149 Si noti che Dagg non sta meramente dicendo che il simbolismo del battesimo permette l’immersione, ma che la richiede. Dunque, per lui, l’effusione o l’aspersione non esprimono il significato del battesimo. Nello scrivere ciò, Dagg è in armonia con le confessioni battiste.
"L’immersione, o intinzione della persona in acqua, è necessaria per la corretta amministrazione di questa ordinanza." (Confessione di Fede Battista del 1688 29:4)150
"Noi crediamo che il battesimo cristiano è l’immersione in acqua …" (Nuova Confessione Battista dell’Hampshire 14 [1833])151
"IL BATTESIMO CRISTIANO—Questo è l’immersione di credenti in acqua …" (Confessione dei Battisti Generali 17:1 [1834, 1868])152
6. La nozione che "battesimo" corrisponda ad "immersione" comporta un altro problema. I battisti effettuano il loro battesimo in due atti distinti: un andare dentro nella ed un venir fuori dall’acqua. L’acqua, come abbiamo detto, simbolizza lo Spirito Santo, che unisce il peccatore a Cristo, e, quindi, al Dio Triuno. La domanda dunque sorge: Perché portare fuori dall’acqua (lo Spirito Santo) il credente? Come può l’unione col Dio Triuno essere significata da un’immersione in ed un venir fuori dall’acqua? Inoltre, come può l’unione con Dio in Cristo essere significata da una momentanea immersione nella ed emersione dall’acqua? Sicuramente se l’immersione in acqua simbolizza l’unione con Cristo, il peccatore dovrebbe essere tenuto lì! Non crediamo nella preservazione e perseveranza dei santi? Allora, naturalmente, il cristiano confessante annegherebbe. Tali sono i problemi che sorgono quando il significato del sacramento è cambiato da quello originale divinamente conferitovi.
7. Da tutto questo ne consegue che i battisti dovrebbero riconsiderare la loro comprensione del battesimo. Essi spesso attaccano i non-immersionisti di "disubbidire il comandamento del Signore di immergere." Essi ci accusano di "adorazione artificiale" e dicono che ci atteniamo a "comandamenti di uomini."153 W. A. Jarrell entra ripetutamente in una diatriba contro "l’incompleta riforma" del sedicesimo secolo.154 Egli chiede perfino:
Come può dire qualcuno che la sostituzione e la pratica [dell’effusione] nell’incompletezza della "Riforma" del sedicesimo secolo non è un adempimento di Daniele 7:25 ["egli dirà grandi parole contro l’altissimo … e penserà di cambiare tempi e leggi"]?155
Tuttavia, da quanto abbiamo visto, sono i battisti che hanno bisogno di ritornare ai "sentieri antichi" della Parola di Dio. Essi hanno bisogno di riforma in quest’area del sacramento del battesimo. La loro teoria è falsa. Anche se concediamo che il loro battesimo sia valido, noi li esortiamo con urgenza ad abolire il rito dell’immersione, e al contrario, di battezzare per effusione o aspersione. Questi sono i modi migliori.
Se un ministro battista dovesse convincersi di questo, non dovrebbe soltanto predicare la propria comprensione del battesimo, mentre continua poi a praticare il segno sbagliato dell’immersione. Le persone saranno in questo modo ancora così incantate dalla piscina battesimale, dalle immersioni e dagli abiti gocciolanti, che essi continueranno a ritenere giusto e buono il vecchio fraintendimento del battesimo. Essi continueranno a vederlo come la rifigurazione del seppellimento e della risurrezione di Cristo e ad essere proni a concepire l’uomo come attivo e lo Spirito come passivo.
8. La colpa dello scisma, che essi vorrebbero accollare a noi, è interamente dalla loro parte. Essi hanno sfigurato uno dei sacramenti.156 Essi hanno reso obbligatorio un modo battesimale (povero) avendo abbandonato due modi eccellenti. Quindi, il peccato contro l’unità della chiesa è dei battisti.
Nella misura in cui essi insistono a favore di un rito che è difficile da amministrare in certe circostanze ed in certe zone climatiche, essi peccano anche contro la cattolicità della chiesa.157 Si ricordi che questo sacramento è intimamente connesso all’attributo della universalità della chiesa in Atti 2:38-39 e la sua chiamata nelle missioni (cf. Matt. 28:19-20). Inoltre, siccome essi stabiliscono e insistono su leggi che non sono bibliche e svolgono un rito battesimale che indica una concezione arminiana della salvezza, dobbiamo concludere che essi peccano anche contro l’apostolicità e la santità della chiesa.
VII. Conclusione
In conclusione potremmo sottolineare vari punti, ma ci accontenteremo di elencare solo tre implicazioni positive.
1. Abbiamo una gloriosa dottrina del battesimo da credere e predicare. Che grande conforto avere la grande opera del Dio Triuno significata e sigillata in un tale e meraviglioso sacramento! Le chiese Riformate e Presbiteriane spiegano alle pecore di Cristo il significato del battesimo cristiano, non negligendo di metterle in guardia contro l’errata concezione battista riguardante il modo.
Noi abbiamo "l’unico battesimo" di Efesini 4:5 da proclamare. Questo battesimo è basato sul e dipendente dal battesimo di Cristo sulla croce, per il quale Egli fu equipaggiato, sia cerimonialmente che realmente, per mezzo del Suo battesimo al Giordano. Esso giunge a noi per mezzo dell’una, santa, cattolica ed apostolica chiesa, che è, attraverso il battesimo apostolico di Pentecoste, "costruita sulla fondazione degli apostoli e dei profeti, Gesù Cristo stesso essendo la pietra angolare" (Efesini 2:20). I santi Riformati devono vivere alla luce del loro battesimo. Essi devono continuamente crescere nella comprensione del significato del loro battesimo "nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo" (Matteo 28:19).
A loro non deve essere permesso di pensare che, solo perché un gruppo di chiese è chiamato col nome "battiste," esse abbiano una comprensione particolarmente profonda del sacramento di iniziazione. La loro posizione è falsa e non mette in evidenza propriamente la gloria del vangelo della grazia. Che essi non ci superino, nel loro zelo nel promuovere il loro errato battesimo. Noi abbiamo la veduta vera, che glorifica Dio. Che essa sia messa in evidenza chiaramente ed antiteticamente.
2. Questo documento ha fino ad ora deliberatamente evitato una discussione del pedobattesimo. Questo avrebbe grandemente allungato questo studio e lo avrebbe condotto al di là del suo argomento: il significato del battesimo. Tuttavia, i due non possono essere separati, e questo studio ha implicazioni per i soggetti del battesimo, anche. Se il battesimo è, come dicono i battisti, un segno della nostra professione di fede, allora è ovvio che i bambini non possono partecipare a questo sacramento. Se il battesimo è, invece, un segno e sigillo di quello che Dio fa nel salvare il Suo popolo attraverso il sangue di Gesù, allora gli infanti dei credenti sono degni soggetti del sacramento.
Il battesimo, come abbiamo visto, è radicato nella rivelazione dell’Antico Testamento, con le sue cerimonie di purificazione e aspersioni di sangue, che indicavano il sangue di Cristo (Ebrei 9:10). Nell’Antico Testamento, in modo speciale, è chiaro che i bambini erano nel patto di Dio e ricevevano il segno della circoncisione.158 Abbiamo anche visto che il battesimo è la purificazione per mezzo dello Spirito di Cristo e che il battesimo riguarda la promessa della salvezza (Atti 2:38-39). Queste cose hanno a che fare con l’essenza del battesimo. Esse ci dicono di cosa tratta il battesimo. Tutte queste cose sono pienamente coerenti col pedobattesimo.
Il pedobattesimo mostra in modo particolarmente adeguato la salvezza pattale del Dio Triuno nella linea delle generazioni.159 Dio è un Dio familiare, come Padre e Figlio nello Spirito Santo. Il Padre genera eternamente il Figlio ed il Figlio è eternamente generato dal Padre. Dio tratta col popolo del patto nelle loro generazioni. Egli salva il Suo popolo in questo modo perchè la stessa idea di generare è qualcosa che è radicata nella Sua stessa Deità.160
Rigettando il sacramento del battesimo per i loro bambini, i battisti negano il trattamento pattale di Dio nelle generazioni del Suo popolo e falliscono nel realizzare le implicazioni del credere nel grande Dio Triuno. Dunque i battisti, anche i battisti Riformati (o, più accuratamente, i battisti Calvinisti), cadono nell’individualismo, e quindi, hanno una predisposizione verso l’Arminianesimo. Tali sono i pericoli della veduta antipedobattista.161
Secondo, il pedobattesimo è una meravigliosa dichiarazione che nel battesimo l’uomo è passivo. La Forma per l’Amministrazione del Battesimo esprime questo bene:
Anche se i nostri piccoli bambini non comprendono queste cose, non possiamo quindi escluderli dal battesimo, perché come essi sono, senza la loro conoscenza, partecipi della condanna in Adamo, cosi anche essi sono ricevuti in grazia in Cristo … i figli di genitori cristiani (anche se essi non comprendono questo mistero) devono essere battezzati in virtù del patto.162
Come punto finale notiamo che nella Bibbia è chiaro che gli infanti possono ricevere il battesimo reale.163 Perché dunque essi non possono avere il segno della salvezza?164 Essendo partecipi del patto, la chiesa, il regno e la promessa, ai figli dei credenti non deve essere proibito il battesimo cristiano.165
3. Infine, questa veduta del battesimo esprime in modo perfetto la dottrina della grazia sovrana. Il battesimo cristiano reale è il completo cambiamento dello stato e della condizione del peccatore eletto per mezzo dello Spirito di Dio sovrano che graziosamente applica il sangue di Cristo al suo cuore. Il battesimo cristiano rituale è il segno e sigillo di questa onnipotente opera purificatrice dello Spirito, il quale ci lava dai nostri peccati e ci consacra al Dio Triuno in Gesù Cristo nostro Signore.
1Philip Schaff, The Creeds of Christendom, vol. 3 (New York: Harper & Brothers, 1877), p. 741.
2Ibid., vol. 3, p. 747.
3Alexander Carson, Baptism: Its Mode and Subjects (Grand Rapids: Kregel, rist. 1981), pp. 19, 55.
4J. L. Dagg, Manual of Church Order (Harrisonburg, VA: Gano Books, rist. 1990), p. 21.
5Augustus Hopkins Strong, Systematic Theology, Three Volumes in One (Valley Forge, PA: Judson Press, rist. 1979), p. 933.
6Calvino, comunque, credeva che anche spruzzare o aspergere fossero un modo legittimo di amministrare il battesimo (Institutes of the Christian Religion, Henry Beveridge trad., vol. 2 [Great Britain: James Clarke & Co., rist. 1949], p. 524 [4.15.19]).
7Anche i Luterani, gli Anglicani e i Congregazionalisti non sono immersionisti.
8La Forma per l’Amministrazione del Battesimo si trova in The Psalter (Grand Rapids: Eerdmans, rist. 1988), pp. 85-89.
9Logicamente, il punto riguardante i soggetti del Battesimo è preceduto da quello del significato del Battesimo. "Cos’è il battesimo?" è una domanda più fondamentale di "Chi deve essere battezzato?"
10Come una nave che giace nel fondo del mare, come ad es. il Titanic.
11L’insistenza battista sulla completezza della copertura dell’acqua è simile all’errore giudaico espresso da Pietro in Giovanni 13:9-10.
12Questo è problematico per i battisti, perchè molti protestano contendendo che un verbo può essere solo attivo (come intingere) o transitivo (che descrive uno stato come l’immersione) ma non sia attivo che transitivo.
13Dagg, Op. cit., pp. 23-31.
14Carson, Op. cit., p. 76.
15"Così egli aspergerà molte nazioni" (Isaia 52:15).
16Cf. W. A. Jarrell, Baptizo-Dip-Only (Dallas: All Color Press, rist. 1973), p. 58.
17Dagg, Op. cit., p. 36.
18Sembra essere una legge non scritta del deserto che tutta l’acqua portata con sè è solo per bere.
19La lunghezza di tempo richiesta per immergere la grande folla di convertiti avrebbe superato di molto quella del sermone di Pietro. Sarebbe strano se Dio scegliesse di iniziare la chiesa del Nuovo Testamento con una tale occupazione sacramentale invece che kerugmatica, vedi I Corinzi 1:17-18.
20E.g., Strong, Op. cit.; R. E. O. White, The Biblical Doctrine of Initiation: A Theology of Baptism and Evangelism (Grand Rapids: Eerdmans, 1960); G. R. Beasley-Murray, Baptism in the New Testament (Grand Rapids: Eerdmans, 1973).
21John Gill, A Body of Doctrinal and Practical Divinity (USA: The Baptist Standard Bearer, 1995), p. 913.
22Nè in Atti 9, nè in qualsiasi altro posto del Nuovo Testamento leggiamo mai di persone battezzate che dovettero asciugarsi o cambiarsi i vestiti, qualcosa che uno si aspetterebbe se tutti i battesimi erano per immersione.
23E’ interessante notare che ad entrambi questi battesimi è fatto riferimento nelle preghiere nelle Forma per l’Amministrazione del Battesimo usata nelle chiese Riformate (The Psalter, pp. 86, 88).
24Carson, Op. cit., pp. 119-120, 328-331, 366-367.
25Dagg, Op. cit., p. 29; italiche di Dagg.
26Carson, Op. cit., p. 388.
27Gill, Op. cit., p. 911.
28Beasley-Murray, tuttavia, si oppone a questa interpretazione (Op. cit., pp. 259-260).
29W. H. T. Dau, "Baptism," in James Orr ed. gen., The International Standard Bible Encyclopaedia, vol. 1 (USA: Hendrickson, rist. 1996), p. 396.
30Carson, Op. cit., p. 366.
31Ibid., p. 104.
32Lo Spirito è sparso sui credenti in Atti 2:17-18, 33; 10:45. In Atti 1:8, è detto venire giù sugli apostoli. Egli cade sui credenti in Atti 10:44, 11:15. Ciò è in pieno accordo con la presentazione della venuta dello Spirito nell’Antico Testamento (Prov. 1:23, Is. 32:15, 44:3, Ezec. 39:29, Gioele 2:28-29, Zac. 12:10).
33Matt. 3:11; Luca 3:16; Atti 1:4-5; cf. Atti 8:16; 10:44-48; 11:15-16. Carson scrive che "lo spargimento dello Spirito è [totalmente] differente ... dal battesimo dello Spirito," solo perchè è completamente accecato dalla nozione che battesimo significa sempre e solo "immergere" (Op. cit., p. 109).
34Ibid., pp. 104-105.
35Ibid., p. 105.
36Ibid., pp. 108-109.
37Jay E. Adams, The Meaning and Mode of Baptism (Phillipsburg, NJ: P & R, 1980), p. 22. Questo è un libricino che può essere di enorme aiuto su questo soggetto.
38James Oliver Buswell ha ragione nel vedere nei cuori aspersi di Ebrei 10:22 "un’allusione al significato del battesimo," in accordo col significato di "aspergere" in Ebrei 9 (A Systematic Theology of the Christian Religion, Two Volumes in One [Grand Rapids: Zondervan, rist. 1975], part 2, pp. 249-250).
39Nessuna meraviglia che la Confessione di Fede di Westminster 28:3 si riferisca ad Ebrei 9 quando tratta del modo del Battesimo.
40Dagg, Op. cit., p. 28; italiche di Dagg. Similmente, anche Carson afferma, "La traduzione dovrebbe essere ‘varie immersioni,’ non ‘varie aspersioni’" (Op. cit., p. 76). Anche Gill comprende i battesimi di Ebrei 9:10 come immersioni (Op. cit., p. 897).
41Dunque la "dottrina dei battesimi" di Ebrei 6:2 non è "la dottrina delle immersioni o intinzioni."
42John Owen conclude dal suo studio dell’uso della parola baptizein nella Bibbia: "Non un esempio può essere addotto dalla Scrittura in cui questa parola necessariamente significa ‘intingere’ o ‘immergere’" (The Works of John Owen [Edinburgh: Banner, 1968], vol. 16, p. 266).
43Joseph Henry Thayer, A Greek-English Lexicon of the New Testament (New York, Cincinnati, Chicago: American Book Company, rev. 1889), p. 16.
44Christy crede che Giovanni lasciò il Giordano per le "molte sorgenti" di Enon per evitare "la piena sporca e fangosa del Giordano che straripava, come di solito faceva in quella stagione dell’anno (Giosuè 3:15)." Dopo tutto, "acqua pura" era "l’insistente requisito della legge" (citato in Adams, Op. cit., p. 13).
45William L. Lane, The Gospel According to Mark, NICOT (Grand Rapids: Eerdmans, 1974), pp. 49-50.
46James W. Dale, Johannic Baptism (USA: Bolchazy-Carducci, P & R and Loewe Belfort, ristampa 1993), p. 332; italiche di Dale. Dale fornisce molti esempi a supporto della sua posizione (pp. 332-336).
47Ibid., p. 329. Elia di certo non usava l’acqua per immergere!
48Thayer, Op. cit., p. 209.
49A. T. Robertson, "Baptism," in James Orr ed. gen., The International Standard Bible Encyclopaedia, vol. 1 (USA: Hendrickson, ristampa 1996), p. 386.
50Robert C. Harbach ha ragione. E’soltanto "una superficiale lettura del racconto di Matteo" del Battesimo di Gesù che "condurrebbe qualcuno a presupporre l’immersione" (The Biblical Mode of Baptism [Un pamphlet prodotto e distribuito dalla First Protestant Reformed Church di Grand Rapids, negli USA], p. 13).
51Che il Giordano stia ad indicare una località è provato da Matteo 3:13, che parla di Gesù che viene "al [epi] Giordano da Giovanni."
52In ogni caso, un grammatico battista, Daniel B. Wallace, prova ad usare udati in entrambi i sensi. Egli afferma che udati in Luca 3:16 "sembra funzionare in una doppia capacità, specificando sia il luogo del battesimo che il mezzo del battesimo" (Greek Grammar Beyond the Basics [Grand Rapids: Zondervan, 1996], p. 155; italiche di Wallace).
53Dale ci fornisce un’ampia gamma di esempi dell’uso strumentale di en nel greco classico, ellenistico, nella Settuaginta, negli Apocrifi e nel Nuovo Testamento (Johannic Baptism, pp. 155-178). Buswell cita A. T. Robertson nella sua grammatica di greco che dice: "L’uso strumentale di en è comune" (Op. cit., part 2, p. 253).
54Cf. Albrecht Oepke, "baptoo, baptizoo, baptismos, baptisma, baptistes," in Gerhard Kittel ed., Geoffrey W. Bromiley trad. ed ed., Theological Dictionary of the New Testament, vol. 1 (Grand Rapids: Eerdmans, 1964), p. 539.
55Thayer, Op. cit., pp. 183, 189.
56Robertson, "Baptism," pp. 386-387.
57E quindi Strong, riferendosi a Marco 1:9, afferma che il Giordano "è l’elemento in cui la persona passa nell’atto di esservi battezzata" (Op. cit., p. 935; cf. Gill, Op. cit., p. 910). Tuttavia, Wallace, un grammatico battista contemporaneo, è più cauto. Egli nota il sovrapporsi nell’uso di eis ed en e afferma che ebaptische eis ton Jordanen, "Egli fu battezzato eis il Giordano" in Marco 1:9 è "meno che un argomento di acciaio a favore dell’immersione." Egli dice anche che eis si avvicina al dominio di en più che il contrario (Op. cit., p. 363, n. 18, enfasi di Wallace).
58Dale, Christic Baptism and Patristic Baptism, p. 310.
59Cf. A. T. Robertson, A Harmony of the Gospels For Students of the Life of Christ (New York, Hagerstown, San Francisco, London: Harper & Row, rist. 1952), p. 19.
60R. C. H. Lenski, The Interpretation of St. Mark's and St. Luke's Gospels (Columbus, Ohio: Lutheran Book Concern, 1934), p. 22; cf. pp. 29-30.
61Vedi anche 20:19. Confronta anche 21:37 con Matteo 21:7 e Giovanni 9:7 con Giovanni 9:11 nel greco.
62Per un’ulteriore approfondimento di Marco 1:9, vedi Dale, Johannic Baptism, pp. 377-406, specialmente, pp. 388-396.
63Robert L. Reymond, A New Systematic Theology of the Christian Faith (Nashville: Thomas Nelson, 1998), p. 935; italiche di Reymond. Vedi Harbach, Op. cit., p. 23. Harbach anche scrive che i battesimi dei battisti sono "validi, anche se non scritturali" (p. 3).
64Robertson vi si riferisce come "l’ovvia ed inevitabile interpretazione" ("Baptism," p. 387). E’ significativo che nè le Tre Forme di Unità, nè i Westminster Standards nè alcuno dei credi storici Riformati, Anglicani o Luterani parlino di questo simbolismo nel sacramento del battesimo (cf. Peter Hall trad. ed ed., The Harmony of the Reformed Confessions [USA: Still Water Revival Books, ristampa 1992], pp. 301-315).
65W. A. Jarrell cita Philip Schaff (1819-1893) su Romani 6:4-5: "Tutti i commentatori di nota [tranne {Moses} Stuart e {Charles} Hodge] espressamente ammettono o danno per scontato che in questo verso il prevalente antico modo del battesimo per immersione implica dare forza all’idea" (Op. cit., p. 103).
66Un battista, Oscar Stevenson Brooks, ammette: "[Paolo] non segue l’analogia aspattataci [solo dai battisti!] della risurrezione di Cristo e la risurrezione del credente dalle acque del battesimo. Se questo fosse il simbolismo nel battesimo, Paolo ha fallito nel sottolinearlo in modo sufficiente" (The Drama of Decision: Baptism in the New Testament [USA: Hendrikson, 1987], p. 119). Brooks ammette anche che Colossesi 2:12 non prova che l’immersione del credente significhi il seppellimento di Cristo nè che la sua emersione significhi la Sua risurrezione. E tuttavia, lungo tutto il corso del suo libro, si aggrappa ancora alla rappresentazione battista standard!
67John Murray, The Epistle to the Romans, NICOT, vol. 1 (Grand Rapids: Eerdmans, rist. 1964), p. 215, n. 3. Herman Ridderbos anche rigetta fermamente l’eisegesi battista di questo testo: "Il battesimo non è una tomba ed una risurrezione" (Paul: An Outline of His Theology, trad. da John Richard De Witt. [Grand Rapids: Eerdmans, rist. 1992], p. 404).
68Owen, Works, vol. 16, p. 268.
69Harbach, Op. cit., p. 22.
70I battisti tendono a fare riferimento a Romani 6:3-5 come primo verso piuttosto che a Colossesi 2:12, probabilmente perchè vogliono evitare imbarazzanti domande che sorgono dal verso che precede l’ultimo, Colossesi 2:11, che riguardano il parallelo tra la circoncisione ed il battesimo e le sue implicazioni per il pedobattesimo.
71Per una buona esposizione di Colossesi 2:12, in opposizione alla veduta battista, vedasi John Eadie, A Commentary on the Greek Text of the Epistole of Paul to the Colossians (London and Glasgow: Richard Griffin and Co., 1856), pp. 152-157. Eadie, che non è un uomo incline a fare affermazioni avventate, scrive: "Colossesi non personifica la morte e il seppellimento nel battesimo più di quanto essi imitassero la circoncisione di Mosè" (p. 154).
72In ogni caso, come dice Jay Adams: "L’esito del dibattito dipende interamente dall’insegnamento delle Scritture, e da nient’altro" (Op. cit., p. 5, n. 6).
73James W. Dale, Classic Baptism (USA: Bolchazy-Carducci e P & R, rist. 1989); Judaic Baptism (USA: Bolchazy-Carducci, P & R e Loewe Belfort, rist. 1991); e Christic Baptism and Patristic Baptism, pp. 473-630.
74Adams, Op. cit., p. 5, n. 6. Similmente, Lensky parla dell’"acritico tradizionalismo esegetico" dei battisti (Op. cit., p. 23).
75Buswell, Op. cit., parte 2, p. 243.
76W. A. Jarrell nel suo Baptizo-Dip-Only spende molto del suo tempo per contrastare il debole argomento che egli stesso ha costruito. I Riformati non credono che baptizein significhi o "versare" o "aspergere," o che indichi un modo particolare!
77Dobbiamo concordare con i battisti che se baptizein indica un modo nei classici greci, l’immersione è il solo modo apparirebbe concordare con i fatti. Dopo tutto come può una nave che è affondata nel mare esser detta versata o aspersa? Anche l’immersione, comunque, fallisce. Per esempio Dale nel suo Classic Baptism, si riferisce a baptizein come essendo usato da autori classici dove l’intelletto era battezzato dal sangue che ribolliva nelle vene (p. 259) e l’anima era battezzata dal corpo (p. 264). I battesimi sono anche influenzati da rabbia, dolore, disgrazie, calamità, moltitudini di mali, malattie, atti di uno stregone, tasse, debiti (pp. 284-285), droghe, vino e sonno (p. 317). Anche gli antichi parlavano di una veste battezzata dai raggi solari (cioè, tinta dal sole).
78Adams, Op. cit., p. 14.
79Citato in Dale, Johannic Baptism, p. 401.
80Dale, Classic Baptism, p. 354. W. A. Jarrell era chiaramente al corrente della tesi di Dale riguardante il significato di baptizein, ma non interagisce significativamente con essa (Op. cit., pp. 17-18, 44, 55). Egli vi fa riferimento in modo dispregiativo come essere "contro il battesimo" (pp. 17, 55), come se attaccare la nozione che baptizein significhi "immergere" o "intingere" fosse attaccare l’ordinanza di Dio.
81John Murray, Christian Baptism (Philadelphia: The Committee on Christian Education, The Orthodox Presbyterian Church, 1952), p. 33; italiche mie.
82Dovremmo aggiungere che i battesimi rituali (sia quello di Giovanni che quello cristiano) simbolizzano il grande cambiamento operato dallo Spirito Santo nei cuori degli eletti. Questa comprensione del battesimo è la stessa dei battisti perché vede baptizein come una parola potente. Differisce dalla loro definizione nel vedere la potenza di baptizein non come un’immersione ma come una radicale trasformazione.
83Dale, Christic Baptism and Patristic Baptism, p. 308.
84Murray, Christian Baptism, p. 32.
85Dale, Christic Baptism and Patristic Baptism, p. 309.
86Vedi Giovanni 1:7, 8, 15, 23, 26-27, 29-37; 3:26, 29-36; 5:32-36.
87Brooks dice: "Il messaggio vitale di Giovanni il Battista era: ‘Io sono stato mandato da Dio per battezzare con acqua; il mio battesimo rivelerà il Messia sconosciuto’" (Op. cit., p. 78).
88In quanto Servo di Geova, Gesù è, naturalmente, anche nostro profeta e re.
89Robertson fa riferimento alla contro-domanda di Gesù ai capi dei sacerdoti come "pertinente" e dice che: "Egli non fu elusivo nella Sua risposta." Egli afferma anche: "Gesù basa la Sua autorità umana su Giovanni il Battista, il Suo precursore che Lo battezzò." Egli non spiega, comunque, in che modo l’autorità di Gesù dipendeva dal battesimo di Giovanni, e, con i suoi principi battisti, è difficile vedere come potrebbe (A Harmony of the Gospels, p. 160).
90Adams, Op. cit., p. 17; italiche mie.
91L’acqua del battesimo di Gesù, come l’acqua del battesimo mosaico (I Cor. 10: 1-2), ma a differenza dell’acqua del battesimo cristiano, non significa il perdono dei peccati. L’acqua era l’elemento con cui Egli fu consacrato al Suo alto ufficio.
92Per altro sull’acqua del battesimo di Gesù da parte di Giovanni come la Sua iniziazione al sacerdozio, vedasi Dale, Christic Baptism and Patristic Baptism, pp. 27-31; Adams, Op. cit., pp. 16-20.
93N.d.T. qui "dallo" è usato nel senso di "per mezzo dello."
94Queste non erano divinamente prescritte.
95Come abbiamo visto, i punti 6 e 7 sono intimamente correlati perché il battesimo reale di Gesù con lo Spirito Santo era significato da quello rituale con l’acqua del battesimo.
96Le Scritture parlano anche (in modo ipotetico) di un battesimo nel nome di Paolo (I Cor. 1:13, 15).
97T. M. Lindsay, "Baptism," in James Orr. ed. gen, The International Standard Bible Encyclopaedia, vol. 1 (USA: Hendrickson, rist. 1996), 393; Beasley-Murray, Op. cit., pp. 263-264. Ho riarrangiato ed omesso del materiale.
98Calvino sottolinea la relazione tra il battesimo e l’adozione. Egli scrive all’inizio del suo trattamento del battesimo: "Il battesimo è il segno di iniziazione col quale siamo ammessi alla comunione della Chiesa, quell’essere innestato in Cristo in modo che possiamo essere considerati figli di Dio" (Op. cit., vol. 2, p. 513 [4.15.1]; italiche mie). Vedi anche la Seconda Confessione Elvetica 20 (Schaff, Op. cit., vol. 3, pp. 889-890).
99Beasley-Murray giustifica ciò in questo modo: egli non sta tentando di "dare riferimenti esaustivi" (Op. cit., p. 263).
100Le confessioni dei battisti non fanno alcun riferimento al patto nel loro trattamento del battesimo.
101Beasley-Murray, Op. cit., p. 272. Herman Ridderbos fa un’associazione simile tra lo Spirito ed il Battesimo: "datasi la connessione tra lo Spirito ed il battesimo, ciò che a che fare con lo Spirito può facilmente essere trasferito al Battesimo" (Op. cit., p. 400).
102La Confessione Belgica, par. 9, usa questo testo come una prova per la dottrina della Trinità. Si rifà anche al Padre che parla e dello Spirito che discende al battesimo del nostro Signore al Giordano.
103Hoeksema, Reformed Dogmatics (Grand Rapids: RFPA, 1966), p. 674. Per una difesa di questa comprensione dell’espressione "nel nome" vedi Dale, Christic Baptism and Patristic Baptism, pp. 403-469.
104Heinrich Heppe, Reformed Dogmatics, trad. da G. T. Thompson (Grand Rapids: Baker, 1978), p. 615. Vedasi anche la Forma per l’Amministrazione del Battesimo (The Psalter, p. 85).
105La natura trinitaria e pattale del Battesimo è alla base della Forma per l’Amministrazione del Battesimo (The Psalter, pp. 85-89).
106Brooks, Op. cit., pp. 135-159.
107Cf. Ibid., pp. x, 149. Brooks non è il solo a ritenere che il battesimo ha un ruolo molto significativo in I Pietro (cf. White, Op. cit., pp. 228-231; Beasley-Murray, Op. cit., pp. 251-258).
108Brooks, Op. cit., pp. 157, 143.
109White, Op. cit., pp. 228-229.
110Brooks, Op. cit., pp. 144-157.
111Ibid., p. 153. L’analisi di Brooks di I Pietro come un "trattato battesimale" crolla nel suo piuttosto breve trattamento di 4:1-5:14 (p. 157).
112Vedi l’istituzione di Cristo del battesimo in Matteo 28:19.
113Pietro tratterà poi l’elezione accanto alla dottrina della riprovazione in I Pietro 2:8-9. La chiesa eletta è formata nel popolo del patto di Dio (vv. 5, 9, 10) e fondata su Cristo l’eletto (vv. 4, 6), la pietra angolare (vv. 4-8).
114Il Battesimo significa e mostra la nostra iniziazione, mentre la Santa Cena è un segno e sigillo della nostra continuazione nella salvezza di Dio (cf. Catechismo Maggiore di Westminster, D & R 177; Heppe, Op. cit., p. 627). Turretini dice: "la nostra natività è adombrata dal battesimo," ma "la nostra nutrizione dalla Cena" (Institutes of Elenctic Theology, trad. da George Musgrave Giger, vol. 3 [Phillipsburg, NJ: P & R, 1997], p. 378; italiche mie).
115Brooks, un arminiano, inconsapevolmente cita Romani 1:6 in connessione col battesimo di Romani 6:3-5 (Op. cit., p. 111). Il battesimo è quindi un segno e sigillo del "vangelo di Cristo" come "potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede."
116N.d.T. L’autore di questo articolo, Angus Stewart, aggiunge qui tra parentesi, nell’originale, che i traduttori della versione anglosassone delle Scritture King James Version hanno fatto bene a rendere baptizein con "battezzare."
117E.g., V. C. Mayes crede in "una immersione" (vedi la "Prefazione" a W. A. Jarrell, Op. cit., pp. vi-vii). Per una difesa della posizione che "un solo battesimo" di Efesini 4:5 è un battesimo spirituale, vedasi Dale, Christic Baptism and Patristic Baptism, pp. 344-351.
118Il battesimo di Giovanni era preparatorio per la venuta del Messia e terminò con la morte di Giovanni.
119Dale, Christic Baptism and Patristic Baptism, p. 94.
120Dunque nel nostro Battesimo spirituale noi prendiamo parte al battesimo di Cristo sulla croce, perchè partecipiamo nelle Sue sofferenze (vedasi la Confessione di Fede di Westminster 26:1). Similmente, Giacomo e Giovanni bevvero dalla coppa delle sofferenze di Cristo, anche se non come una propiziazione dei loro propri peccati o peccato di altri (Marco 10:39).
121Come John Henry Heidegger osserva: "I Padri della chiesa primitive piuttosto giustamente dichiararono che il nostro battesimo deriva la sua Potenza ed efficacia dal contatto col Cristo battezzato da Giovanni" (citato in Heppe, Op. cit., p. 617).
122Cf. Confessione di Fede di Westminster 28:3; Forma per l’Amministrazione del Battesimo (The Psalter, p. 85).
123N.d.T. Anche se è da aggiungere che questo modo distrugge, come si vedrà poco appresso, il simbolismo del reale significato del battesimo, e per questo alla luce della comprensione scritturale di questo sacramento, dovrebbe essere rigettato.
124Cf. Confessione di Fede di Westminster 28:3: "Immergere la persona nell’acqua non è necessario, ma il battesimo è correttamente amministrato per aspersione o spruzzando acqua sulla persona."
125L’immersionismo battista non è solo nell’aggiungere qualcosa alla semplice ordinanza biblica del battesimo e quindi rendere questa addizione significativa. Alcuni avvocati della trina, tripla immersione vedono nelle tre immersioni un segnale che indica i tre giorni e tre notti che Cristo fu nella tomba. La chiesa antica, specialmente nell’Ovest, praticò l’unzione con olio o l’imposizione delle mani da parte del vescovo dopo il battesimo in misura sempre crescente e vide in questo il conferimento dello Spirito Santo.
126Adams, Op. cit., p. vi; italiche mie. Dopo tutto, le cerimonie ecclesiastiche, se hanno il giusto significato, avranno sicuramente ramificazioni dottrinali.
127Gill, Op. cit., p. 899. Per altri riferimenti al simbolismo morte-risurrezione, vedasi pp. 905, 911, 914.
128Strong, Op. cit., pp. 940-942. Vedasi anche pp. 942-945.
129Jarrell, Op. cit., p. 99, n. 1; enfasi di Jarrell.
130Ridderbos, Op. cit., pp. 404, 402.
131Ci sono tre elementi sacramentali: acqua nel Battesimo e pane e vino nella Cena del Signore (Confessione di Fede di Westminster 28:2; 29:3, 5-7; Confessione di fede Francese 38 [Schaff, Op. cit., vol. 3, p. 381]; Seconda Confessione Elvetica 19 [Ibid., vol. 3, p. 887]; Heppe, Op. cit., pp. 593-594).
132La Scrittura ha vari riferimenti all’acqua, alla creazione ed al diluvio (cf. Leonhard Goppelt, "hudoor," in Gerhard Kittel ed., trad. ed edito da Geoffrey W. Bromiley, Theological Dictionary of the New Testament, vol. 8 [Grand Rapids: Eerdmans, 1964], pp. 314-333).
133Vedasi, ad esempio: Isa. 44:3; Gioele 2:28; Giovanni 3:5; I Cor. 6:11; Tito 3:5.
134William G. Williams, Baptism: A Discussion of the Words, "Buried with Christ in Baptism" (Cincinnati: Jennings & Pye and New York: Eaton & Mains, 1901), pp. 75-76.
135Ad esempio, W. A. Jarrell parla di un "seppellimento ed una risurrezione d’acqua" (Op. cit., p. 99, n. 1; italiche mie).
136Catechismo di Heidelberg, Giorno del Signore 28 e 29.
137Vedasi Catechismo di Heidelberg, D&R 69, 73; Catechismo Maggiore di Westminster, D&R 165; Catechismo Maggiore di Westminster, D&R 94. La Forma per l’Amministrazione del Battesimo anche riporta il simbolismo della purificazione (The Psalter, pp. 85-89).
138Ridderbos, Op. cit., p. 402; italiche mie.
139Vedasi la Confessione Belgica al par. 35: "I sacramenti sono connessi alla cosa significata."
140Ci si chiede se la debolezza battista riguardo all’unione sacramentale è stata in qualche modo responsabile dell’omissione di molto del materiale nella Confessione di Westminster nel capitolo "Dei Sacramenti" (27) dalla Confessione di Fede Battista (28). Samuel E. Waldron, comunque, non suggerisce questo (A Modern Exposition of the 1689 Baptist Confession of Faith [Great Britain: Evangelical Press, 1989], pp. 337-338).
141Louis Berkhof, Systematic Theology (Grand Rapids: Eerdmans, rev. 1996), p. 618; italiche mie. Cf. Turretini, Op. cit., vol. 3, p. 348; Heppe, Op. cit., pp. 597, 638.
142L’affermazione di Calvino a riguardo può essere considerata assiomatica: "è certo che tutte le cerimonie che non dirigono gli uomini a Cristo sono corrotte e nocive" (Op. cit., vol. 2, p. 424 [4.10.15]).
143Brooks scrive: "Credenti, che accettano la presentazione del vangelo con la sua enfasi sulla morte di Cristo, gioiosamente entrarono le acque battesimali per drammatizzare la loro risposta di fede all’evento salvifico in Cristo e per associare se stessi indelebilmente col loro Signore" (Op. cit., p. 120; italiche mie).
144Ibid., pp. ix, 161. Vedasi anche il retro.
145Waldron scrive: "Il battesimo simbolizza una risposta salvifica al vangelo." "Il battesimo simbolizza condiscendenza alle richieste del vangelo." "Il battesimo è un simbolo sia delle benedizioni del vangelo che della risposta salvifica al vangelo. Simbolizza ravvedimento e perdono" (Op. cit., pp. 347, 350; italiche mie).
146Dagg, Op. cit., p. 70.
147Dale, Johannic Baptism, p. 178.
148E’ interessante notare che mentre il battista mette il peccatore nello Spirito, la Bibbia mette lo Spirito nel peccatore eletto: "Io metterò il mio Spirito dentro di voi" (Ezechiele 36:27; cf. Harbach, Op. cit., p. 16).
149Dagg, Op. cit., p. 38; italiche mie.
150Schaff, Op. cit., vol. 3, p. 741; italiche mie.
151Ibid., vol. 3, p. 747; italiche mie.
152Ibid., vol. 3, p. 755; italiche mie.
153Ad es. Gill, Op. cit., pp. 899, 909. Jarrell lo dice molto direttamente: "Caro ministro cristiano, studente cristiano, cristiano, OBBEDIRAI DIO NELL’IMMERSIONE, O OBBEDIRAI AGLI UOMINI CON L’EFFUSIONE?" ( Op. cit., p. 43; enfasi di Jarrell).
154Ibid., pp. 72-85, 98.
155Ibid., p. 77; italiche di Jarrell.
156Si ricordi che la corretta amministrazione dei sacramenti è uno dei tre segni di una vera chiesa (cf. la Confessione Belgica 29).
157Ciò è detto da molti, compreso Charles Hodge (Systematic Theology, vol. 3 [Grand Rapids: Eerdmans, rist. 1986], p. 538).
158Per un trattamento breve ma eccellente del significato della circoncisione dell’Antico Testamento per gli infanti del Nuovo Testamento, vedasi J. Barton Payne, The Theology of the Older Testament (Grand Rapids: Zondervan, 1962), pp. 391-394.
159Ciò è ripetutamente insegnato nelle Scritture (Gen. 3:15; 17:9, 12; Es. 20:5-6; Sal. 78:4-6; 90:1; 105:8ff.; Isa. 59:21; Atti 2:38-39; II Tim. 1:5).
160Questa veduta si oppone violentemente alla nozione anabattista della Confessione di Schleitheim del 1527 che parla del battesimo degli infanti come "la più alta e principale abominazione del papa" (John H. Leith ed., Creeds of the Churches [New York: Anchor Books, 1963], p. 284). Dunque noi confessiamo con la Confessione Bellica, par. 34: "noi detestiamo l’errore degli Anabattisti, che ... condannano il battesimo degli infanti dei credenti, che noi crediamo dovrebbero essere battezzati e sigillati col segno del patto."
161John Murray fa notare che il facile individualismo dell’antipedobattismo è parte della sua fatale attrazione: "Pensare organicamente della rivelazione scritturale è molto più difficile che pensare atomisticamente" (Christian Baptism, p. 2). Similmente, Brian Chapell scrive: "Ciò è che è estraneo al nostro pensiero al giorno d’oggi è il principio biblico del capo rappresentativo. La nostra mancanza di familiarità con questo principio è una delle ragioni per la quale la nostra cultura individualistica fa fatica ad accettare i principi e le pratiche scritturali della famiglia pattale." ("A Pastoral Overview of Infant Baptism" in The Case for Covenantal Infant Baptism, ed. Greg Strawbridge [Phillipsburg, NJ: P & R, 2003], p. 20).
162The Psalter, pp. 86, 87.
163Vedasi Sal. 22:10; 139:13; Ger. 1:5; Matt. 21:16; Mar. 10:13-16; Luca 1:15; Ef. 6:1-3.
164Cf. Atti 10:47. La Seconda Confessione Elvetica argomenta similmente (Schaff, Op. cit., vol. 3, p. 891).
165Vedasi il Catechismo di Heidelberg D&R 74.