VI

Gli attributi di Dio

Iddio rivela Sé stesso non solo attraverso i Suoi Nomi, ma anche nei Suoi attributi, cioè nella perfezione del Suo Essere divino. Si usa di solito fare una distinzione fra attributi comunicabili ed incomunicabili. Di questi ultimi non c'è traccia nella creatura, dei primi ve ne sono.

1. Gli attributi incomunicabili. Essi mettono in evidenza l'assoluta differenza fra Dio e la creatura, ed includono i seguenti:

a. L'indipendenza o aseità di Dio. Questo significa che Dio ha la base della propria esistenza in Sé stesso, e a differenza dell'uomo, Egli non dipende da alcunché sia esterno a Sé stesso. Nel Suo Essere, virtù ed azioni Egli è indipendente, e Egli rende ogni creatura dipendente da Lui. L'idea è contenuta nel nome Yahweh stesso, e trova espressione nei segg. Testi: Sl. 33:11; 115:3; Is. 40:18ss; Da. 4:35; Gv. 5:26; Ro. 11:33-36; At. 17:25; Ap. 4:11.

b. L'immutabilità di Dio. La Scrittura insegna che Dio è immutabile. Per sempre Egli è lo stesso nel Suo Essere divino e perfezioni, come pure nei Suoi propositi e promesse. Nu. 23:19; Sl. 33:11; 102:27; Ma. 3:6; Eb. 6:17; Gm. 1:17. Questo non significa, però, che in Dio non vi sia movimento. La Bibbia ne parla come di Colui che viene e va, come di Colui che si nasconde e si rivela. Di Dio vien pure detto che Egli si pente, ma questo è evidentemente un modo umano di parlare di Dio (Es. 32:14; Gn. 3:10), e di fatto indica un cambiamento nei rapporti fra uomo e Dio.

c. L'infinità di Dio. Questo significa che Dio non è soggetto a limitazioni. Possiamo parlare della Sua infinità in più che un senso. Considerato in rapporto al Suo Essere, questo può essere chiamato la Sua assoluta perfezione. Egli è illimitato quanto a conoscenza ed a sapienza, nella Sua bontà ed amore, nella Sua giustizia e santità (Gb. 11:7-10; Sl. 145:3). Considerato in rapporto al tempo, essa viene chiamata la Sua eternità. Sebbene nella Scrittura questa sia rappresentata come durata senza fine (Sl. 90:2; 102:12), essa in realtà significa che Egli è al di sopra del tempo e quindi non soggetto alle sue limitazioni. Per Lui vi è solo un eterno presente, e nessun passato o futuro. Considerato in riferimento allo spazio; essa è chiamata la Sua immensità. Egli è presente in ogni luogo; dimora con tutte le sue creature, riempie ogni punto dello spazio, ma non è in alcun modo limitato dallo spazio (1 Re 8:27; Sl. 139:7-10; Is. 66:1; Gr. 23:23,24; At. 17:27,28.

d. La semplicità di Dio. Ascrivendo semplicità a Dio intendiamo dire che Egli non è composto di varie parti, come ad es. l'anima e il corpo dell'uomo, e per questa stessa ragione Egli non è soggetto a divisioni. Le tre persone della Trinità non possono essere considerate tre parti in cui la Sua essenza divina sia composta. L'intero Essere di Dio appartiene a ciascuna delle Persone. Possiamo quindi dire che Dio ed i Suoi attributi sono uno, e che Egli è vita, luce, amore, giustizia, verità ecc.

2. Gli attributi comunicabili. Questi sono gli attributi dei quali troviamo nell'uomo una qualche somiglianza. È necessario però rammentare che ciò che vediamo nell'uomo è solo una somiglianza finita (limitata) ed imperfetta di ciò che in Dio è infinito (illimitato) e perfetto. Qui noi abbiamo:

a. La conoscenza di Dio. Essa è quella perfezione di Dio per la quale Egli, in modo tutto Suo proprio, conosce Sé stesso e tutte le cose possibili ed attuali. Dio possiede in Sé stesso questa conoscenza e non la ottiene dall'esterno. Essa è sempre completa e presente nella Sua mente. Proprio perché essa è onnicomprensiva, noi la chiamiamo onniscienza. Egli conosce ogni cosa, passata, presente e futura, e non solo le cose che hanno esistenza reale, ma anche quelle cose che sono semplicemente possibili (1 Re 8:29; Sl. 139:1-16; Is. 46:10; Ez. 11:5; At. 15:18; Gv. 21:17; Eb. 4:13).

b. La sapienza di Dio. La sapienza di Dio è un aspetto della Sua conoscenza. È la virtù di Dio che si manifesta nella scelta di degni fini e nella scelta dei migliori mezzi per la realizzazione di quei fini. Il fine ultimo a cui sottopone ogni cosa è la Sua propria gloria (Ro. 11:33; 1 Co. 2:7; Ef. 1:6,12,14; Cl. 1:16).

c. La bontà di Dio. Dio è buono, cioè, perfettamente santo in Sé stesso. Non si tratta però della bontà a cui ora facciamo riferimento. In questo caso ci riferiamo alla divina bontà che si rivela nel fare del bene ad altri. È quella perfezione che lo spinge a trattare con generosa benevolenza con tutte le sue creature. La Bibbia fa riferimento ripetutamente ad essa: Sl. 36:6; 104:21; 145:8,9,16; Mt. 5:45; At. 14:17.

d. L'amore di Dio. Spesso questo è chiamato l'attributo fondamentale di Dio, ma è discutibile se esso possa oppure no essere considerato maggiore o più centrale degli altri attributi. In virtù dell'amore Egli si compiace delle Sue perfezioni e nell'uomo come riflesso della propria immagine. Potrebbe essere considerato da vari punti di vista. L'amore immeritato di Dio che si rivela nel perdonare il peccato è chiamato grazia (Ef. 1:6,7; 2:7-9; Tt. 2:11): L'amore che solleva dalla miseria coloro che soffrono le conseguenze del peccato è chiamato la Sua misericordia o tenere compassioni (Lu. 1:54,72,78; Ro. 15:9; 9:16,18; Ef. 2:4). Quando poi Egli sopporta il peccatore che non presta attenzione alle istruzioni ed agli ammonimenti di Dio, è chiamato longanimità (Ro. 2:4; 9:22; 1 Pi. 3:20; 2 Pi. 3:15).

e. La santità di Dio. La santità di Dio è prima di tutto quella divina perfezione attraverso la quale Egli è assolutamente distinto da tutte le Sue creature ed esaltato al di sopra di loro in infinita maestà (Es. 15:11; Is. 57:15). In secondo luogo essa denota il fatto che Egli è libero da ogni impurità morale o peccato, e quindi moralmente perfetto. Alla presenza dell'Iddio santo l'uomo è profondamente consapevole del proprio peccato (Gb. 34:10; Is. 6:5; Ha. 1:13).

f. La giustizia di Dio. La giustizia di Dio è quella perfezione per la quale Egli preserva la Sua santità contro ogni violazione della Sua legge. In virtù d'essa Egli mantiene il governo morale del mondo ed impone una giusta legge sull'uomo, premiando l'ubbidienza e punendo la disubbidienza (Sl. 99:4; Is. 33:2; Ro. 1:32). La giustizia di Dio che manifesta Sé stessa nell'elargire premi è chiamata giustizia rimunerativa; e quella che si rileva nell'amministrare punizioni è chiamata giustizia retributiva. La prima è in realtà espressione del Suo amore, la seconda della Sua ira.

g. La veracità di Dio. Questa è quella perfezione di Dio in virtù della quale Egli è verace nel Suo Essere interiore, nella Sua rivelazione, ed in rapporto al Suo popolo. Egli è il vero Dio in contrapposizione agli idoli, conosce le cose come stanno realmente, ed è fedele nell'adempimento delle Sue promesse. Da quest'ultimo punto di vista questo attributo viene pure chiamato la fedeltà di Dio (Nu. 23:19; 1 Co. 1:9; 2 Ti. 2:13; Eb. 10:23).

h. La sovranità di Dio. Essa può essere considerata sotto due punti di vista, cioè: La Sua volontà sovrana, e il Suo potere sovrano. La volontà di Dio viene rappresentata dalle Scritture come la causa ultima di tutte le cose (Ef. 11:1; Ap. 4:11). Sulla base di Deuteronomio 29:29 si è soliti distinguere fra la volontà di Dio segreta e la volontà di Dio rivelata. La prima è la volontà del decreto di Dio, la quale è nascosta in Dio e può essere conosciuta solo dai suoi effetti, e la seconda è la volontà dei Suoi precetti, i quali sono rivelati nella legge e nell'Evangelo. La volontà di Dio al riguardo delle Sue creature è assolutamente libera (Gb. 11:10; 33:13; Sl. 115:3; Pr. 21:1; Mt. 20:15; Ro. 9:15-18; Ap. 4:11). Le opere peccaminose dell'uomo sono pure sottoposte alla sovrana volontà di Dio (Ge. 50:20; At. 2:23). Il potere di eseguire la Sua volontà è chiamato la Sua onnipotenza. Egli può fare ogni cosa. La Bibbia ci dice che pure vi sono delle cose che Dio non può fare. Egli non può mentire, peccare, rinnegare Sé stesso (Nu. 23:19; 1 Sa. 15:29; 2 Ti. 2:13; Eb. 6:18; Gm. 1:13-17). Questo significa che Egli può, per il semplice esercizio della Sua volontà, far accadere qualunque cosa Egli abbia deciso di realizzare e che, se ciò desiderasse, Egli potrebbe fare ben più che questo (Ge. 18:14), Gr. 32:27; Za. 8:6; Mt. 3:9; 26:53).

Da imparare a memoria. Testi biblici che comprovano:

a. Attributi incomunicabili:

Indipendenza. "Poiché, come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in se stesso" (Gv. 5:26).

Immutabilità. "Io sono l'Eterno, non muto; perciò voi, o figli di Giacobbe, non siete consumati" (Ma. 3:6). "Ogni buona donazione e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre dei lumi, presso il quale non vi è mutamento né ombra di rivolgimento" (Gm. 1:17).

Eternità. "Prima che i monti fossero nati e che tu avessi formato la terra e il mondo, anzi da sempre e per sempre tu sei DIO" (Sl. 90:2). "Ma tu sei sempre lo stesso e gli anni tuoi non avranno mai fine" (Sl. 102:27).

Onnipresenza. "Dove potrei andare lontano dal tuo Spirito, o dove potrei fuggire lontano dalla tua presenza? Se salgo in cielo, tu sei là; se stendo il mio letto nello Sceol, ecco, tu sei anche là. Se prendo le ali dell'alba e vado a dimorare all'estremità del mare, anche là la tua mano mi guiderà e la tua destra mi afferrerà" (Sl. 139:7-10). "Sono io soltanto un DIO da vicino, dice l'Eterno e non anche un DIO da lontano? Potrebbe uno nascondersi nei nascondigli senza che io lo veda?, dice l'Eterno. Non riempio io il cielo e la terra?, dice l'Eterno" (Gr. 23:24).

b. Attributi comunicabili.

Onniscienza. "Signore, tu sai ogni cosa, tu sai che io ti amo" (Gv. 21:17b). "E non vi è alcuna creatura nascosta davanti a lui, ma tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto" (Eb. 4:13).

Sapienza. "Quanto numerose sono le tue opere, o Eterno! Tu le hai fatte tutte con sapienza; la terra è piena delle tue ricchezze" (Sl. 104:24). "Sia benedetto il nome di Dio per sempre, eternamente, perché a lui appartengono la sapienza e la forza. Egli muta i tempi e le stagioni, depone i re e li Innalza, dà la sapienza ai savi e la conoscenza a quelli che hanno intendimento" (Da. 2:20,21).

Bontà. "Poiché tu, o Signore, sei buono e pronto a perdonare, e usi grande benignità verso tutti quelli che t'invocano" (Sl. 86:5). "Celebrate l'Eterno, perché egli è buono, perché la sua benignità dura in eterno" (Sl. 118:29).

Amore. "Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna" (Gv. 3:16). "Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore" (1 Gv. 4:8).

Grazia. "Ma tu sei un Dio pronto a perdonare, misericordioso, pieno di compassione, lento all'ira e di grande benignità. Tu non li hai abbandonati" (Ne. 9:17). "…ma sono gratuitamente giustificati per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù" (Ro. 3:24).

Misericordia. "Così egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole" (Ro. 9:18). "Ma Dio, che è ricco in misericordia per il suo grande amore con il quale ci ha amati, anche quando eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (voi siete salvati per grazia)" (Ef. 2:4,5).

Longanimità. "L'Eterno è lento all'ira e grande in misericordia; egli perdona l'iniquità e il peccato, ma non lascia impunito il colpevole, punendo l'iniquità dei padri sui figli, fino alla terza e alla quarta generazione" (Nu. 14:18). "Ovvero disprezzi le ricchezze della sua benignità, della sua pazienza e longanimità, non conoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?" (Ro. 2:4).

Santità. "Chi è pari a te fra gli dei, o Eterno? Chi è pari a te, mirabile nella santità, maestoso nelle lodi, o operatore di prodigi?" (Es. 15:11). "Santo, santo, santo è l'Eterno degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria" (Is. 6:3). "Giustizia e diritto formano la base del tuo trono; benignità e verità vanno davanti al tuo volto" (Sl. 89:14). " L'Eterno è giusto in tutte le sue vie e benigno in tutte le sue opere" (Sl. 145:17). "E se invocate come Padre colui che senza favoritismi di persona giudica secondo l'opera di ciascuno, conducetevi con timore per tutto il tempo del vostro pellegrinaggio" (1 Pi. 1:17).

Veracità o fedeltà. "Dio non è un uomo, perché possa mentire, né un figlio d'uomo, perché possa pentirsi. Quando ha detto una cosa, non la farà? O quando ha dichiarato una cosa, non la compirà?" (Nu. 23:19). "Se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché egli non può rinnegare se stesso" (2 Ti. 2:13).

Sovranità. "In lui siamo anche stati scelti per un'eredità, essendo predestinati secondo il proponimento di colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della sua volontà" (Ef.1:11). "Degno sei, o Signore, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà esistono e sono state create" (Ap. 4:11).

Volontà segreta e rivelata. "Le cose occulte appartengono all'Eterno, il nostro DIO, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli per sempre, perché mettiamo in pratica tutte le parole di questa legge" (De. 29:29).

Onnipotenza. "Riconosco che puoi tutto, e che nessun tuo disegno può essere impedito" (Gb. 42:2). "Questo è impossibile agli uomini, ma non a Dio, perché ogni cosa è possibile a Dio" (Mr. 10:27).

Per lo studio ulteriore

Menziona dei casi in cui la Bibbia identifica Dio con i Suoi attributi. Gr. 23:6; Eb. 12:29; 1 Gv. 1:5; 4:16.
Come può Dio essere giusto e disposto alla grazia verso il peccatore allo stesso tempo? Za. 9:9; Ro. 3:24-26.
Prova dalla Scrittura che la prescienza di Dio include avvenimenti condizionali. 1 Sa. 23:10-13; 2 Re 3:19; Sl. 81:13-15; 48:18; Gr. 38:17-20; Ez. 3:6; Mt. 11:21.
Domande di revisione

In che modo suddividiamo gli attributi di Dio?
Quali appartengono a ciascuna di queste due classi?
Che cos'è l'indipendenza di Dio?
Che cos'è la Sua immutabilità?
Come possiamo spiegare il fatto che la Bibbia apparentemente contempli dei cambiamenti in Dio?
Che cosa sono l'eternità, l'immensità, e l'onnipresenza di Dio?
Che cos'è la semplicità di Dio e come possiamo provarla?
Qual è la natura e l'estensione della conoscenza in Dio?
In che modo la Sua sapienza è collegata alla Sua conoscenza?
Che cos'è la bontà di Dio? Può essere designata in altri modi?
Possiamo parlare dell'amore come di una caratteristica centrale di Dio?
Come possiamo distinguere la grazia, la misericordia e la longanimità di Dio?
Che cos'è la santità di Dio?
In che cosa Dio rivela la Sua giustizia?
Che cos'è incluso nella veracità di Dio?
Quali distinzioni applichiamo alla volontà di Dio?
Forse che talora sono in conflitto la volontà rivelata di Dio con la segreta?
L'onnipotenza di dio implica che Egli possa fare tutto?
(6, Continua)


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www.iglesiareformada.com
Biblioteca
Sommario della dottrina cristiana
di Louis Berkhof
(Edimburgh: The Banner of Truth Trust, 1974, traduzione di Paolo Castellina)

Sommario della Dottrina cristiana, di Louis Berkhof, 1938

Introduzione
1. La religione
2. La rivelazione
3. La Scrittura

La dottrina su Dio e la Creazione
1. La natura essenziale di Dio
2. I nomi di Dio
3. Gli attributi di Dio
4. La Trinità
5. Il divino decreto
6. La creazione
7. La provvidenza

La dottrina sull'uomo in rapporto a Dio
1. L'uomo nel suo stato originale
2. L'uomo in stato di peccato
3. L'uomo nel patto di grazia

La dottrina sulla persona e dell'opera di Cristo
1. Nomi e natura di Cristo
2. Gli stati di Cristo
3. Le funzioni di Cristo
4. L'espiazione compiuta da Cristo

La dottrina sull'applicazione dell'opera di redenzione
1. Le operazioni comuni dello Spirito Santo: la grazia comune
2. Chiamata e rigenerazione
3. Conversione: ravvedimento e fede
4. La giustificazione
5. Santificazione e perseveranza

La dottrina sulla chiesa e i mezzi della grazia
1. Natura della Chiesa
2. Il governo e il potere della Chiesa
3. La Parola di Dio e i sacramenti in generale
4. Il battesimo cristiano
5. La Cena del Signore

La dottrina sulle ultime cose
1. La morte fisica e lo stato intermedio
2. La seconda venuta di Cristo
3. La risurrezione, il giudizio finale e lo stato finale