X.
La provvidenza
Dato che Dio non solo creò il mondo, ma che pure lo sostiene, passeremo molto naturalmente dalla dottrina della creazione a quella della divina provvidenza. Essa può essere definita come quell'opera di Dio attraverso la quale Egli preserva tutte le Sue creature, che è attiva in tutto ciò che accade nel mondo, e che dirige tutte le cose al fine prefissato. Essa include tre elementi, dei quali il primo riguarda primariamente l'essere, il secondo l'attività, e il terzo lo scopo ultimo di tutte le cose.
1. Gli elementi della divina provvidenza. Distinguiamo in essa tre elementi:
a. La divina preservazione. Si tratta di quell'opera continua di Dio mediante la quale Egli sostiene (conserva in vita) tutte le cose. Sebbene il mondo abbia un'esistenza distinta e non sia parte di Dio, ciononostante esso trova la base della propria esistenza continua in Dio, e non in sé stesso. Esso può continuare ad esistere solo tramite l'esercizio continuo della potenza divina, mediante la quale ogni cosa viene conservata in esistenza ed in azione. Questa dottrina viene insegnata principalmente nei segg. brani: Sl. 136:25; 145:15; Ne. 9:6; At. 17:28; Cl. 1:17; Eb. 1:3.
b. La divina cooperazione. Essa può essere definita come quell'opera di Dio, mediante la quale Egli coopera con tutte le Sue creature e fa si che esse agiscano precisamente nel modo che fanno. Questo implica che vi siano vere cause secondarie nel mondo, come le forze della natura e della volontà umana, ed afferma che queste non operano indipendentemente da Dio. Dio opera in ciascun atto delle Sue creature, non solo nei loro atti che considereremmo buoni, ma anche negli atti che considereremmo cattivi. Egli le stimola all'azione, le accompagna in ogni momento nel loro agire, e lo rende efficace. Non dovremmo però mai ritenere che Dio e l'uomo siano cause che si trovino allo stesso livello. Dio è la causa prima, e l'uomo sempre causa seconda. Non dovremmo neppure concepirle come un'opera di squadra, come due cavalli che tirano lo stesso carro. La stessa azione, nella sua interezza, è sia opera di Dio, sia opera umana. Inoltre, dovremmo guarderai dall'idea che questa cooperazione renda Dio responsabile delle azioni peccaminose dell'uomo. Questa dottrina è fondata nella Scrittura: De. 8:18; Sl. 104:20,21,30; Am. 3:6; Mt. 5:45; 10:29; At. 14:17; Fl. 2:13.
c. Il divino governo. Si tratta della continua attività di Dio, mediante la quale Egli governa ogni cosa affinché essa risponda allo scopo della sua esistenza. Dio è rappresentato come Re dell'universo, sia nell'Antico come nel Nuovo Testamento. Egli adatta il Suo modo di governare alla natura delle creature che governa. Il suo governo sul mondo fisico differisce da quello esercitato sul mondo spirituale. E' universale: Sl. 103:19; Da. 4:34,35; include anche le cose che considereremmo insignificanti: Mt. 10:29-31, pure ciò che apparentemente è accidentale: Pr. 16:33, e riguarda sia le azioni dell'uomo sia buone che cattive: Fl. 2:13, Ge. 50:20; At. 14:16.
2. Idee errate sulla divina provvidenza. Quando consideriamo la dottrina della divina provvidenza dovremmo guarderai da alcune concezioni errate:
a. La concezione deista. Essa sostiene che i rapporti di Dio con il mondo siano solo di natura generale. Iddio creò il mondo, stabilì le sue leggi, lo mise in movimento, e poi si sarebbe ritirato da esso. Egli lo avrebbe caricato come un orologio meccanico, e poi lasciato a sé stesso. Sarebbe solo quando qualcosa va storto che Egli interferirebbe con le sue operazioni regolari. Dio sarebbe solo un Dio lontano.
b. La concezione panteista. Il panteismo non riconosce la distinzione fra Dio e mondo. Esso identifica i due, e quindi non lascia spazio alcuno alla provvidenza nel senso proprio del termine. Non vi sarebbero, strettamente parlando, cause secondarie. Dio sarebbe l'autore diretto di tutto ciò che avviene nel mondo. Anche gli atti che di solito accreditiamo all'uomo non sarebbero che atti di Dio. Dio è solo un Dio vicino, e non un Dio che è anche discosto.
3. Le provvidenze straordinarie, o miracoli. Facciamo una distinzione fra provvidenze generali e provvidenze speciali, e fra queste ultime occupano un posto importante i miracoli. Il miracolo è un'opera soprannaturale di Dio che viene compiuta senza la mediazione di cause seconde. Se Dio talora sembra usare cause secondarie nella produzione di miracoli, Egli le utilizza in modo insolito, tanto che, dopo tutto, l'opera è soprannaturale. Alcuni considerano impossibili i miracoli, perché implicherebbero la violazione delle leggi naturali. Questo però è un errore. Le cosiddette leggi della natura sono semplicemente il metodo di lavoro normale di Dio. Il fatto che Dio generalmente operi secondo un ordine definito, non significa che Egli non possa discostarsi da questo ordine e che non lo possa fare perché così lo violerebbe o disturberebbe per produrre risultati insoliti. Anche l'uomo può sollevare la sua mano e scagliare una palla in alto nonostante la legge di gravità e senza disturbare in alcun modo la sua operazione. Certamente questo non è impossibile per l'Iddio onnipotente. I miracoli della Bibbia sono strumenti di rivelazione. Nu. 16:28; Gr. 32:20; Gv. 2:11; 5:36.
Brani da imparare a memoria. In riferimento a:
a. Preservazione
Sl. 36:6. La tua giustizia è come i monti di Dio, e i tuoi giudizi sono come un grande abisso. O Eterno, tu conservi uomini e bestie.
Ne. 9:6. Tu solo sei l'Eterno! Tu hai fatto i cieli dei cieli dei cieli e tutto il loro esercito, la terra e tutto ciò che sta su di essa, i mari e tutto ciò che è in essi. Tu conservi in vita tutte queste cose, e l'esercito dei cieli ti adora.
Cl 1:17. Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui.
b. Concorrenza
De. 8:18. Ma ricordati dell'Eterno, il tuo DIO, perché è lui che ti dà la forza per acquistare ricchezze, per mantenere il patto che giurò ai tuoi padri come è oggi.
Am. 3:6. Se in città si suona la tromba, non si spaventerà forse il popolo? Se in una città accade una sciagura, non l'ha forse causata l'Eterno?
Fl. 2,13. Poiché Dio è colui che opera in voi il volere e l'operare, per il suo beneplacito.
c. Governo
Sl. 103:19. L'Eterno ha stabilito il suo trono nei cieli, e il suo regno domina su tutto.
Da. 4:3. Quanto grandi sono i suoi segni e quanto potenti i suoi prodigi! Il suo regno è un regno eterno e il suo dominio dura di generazione in generazione.
1Ti 6:15. Egli, a suo tempo manifesterà il beato e unico sovrano, il Re dei re e il Signore dei signori.
d. Miracoli e il loro scopo
Es. 15:11. Chi è pari a te fra gli dei, o Eterno? Chi è pari a te, mirabile nella santità, maestoso nelle lodi, o operatore di prodigi?
Sl. 72:18. Benedetto sia l'Eterno DIO, il DIO d'Israele; egli solo fa meraviglie.
Mr. 2:10,11. Ora, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha potestà di perdonare i peccati in terra, io ti dico (disse al paralitico): Alzati, prendi il tuo lettuccio e vattene a casa tua".
Gv. 2:11. Gesù fece questo inizio dei segni in Cana di Galilea e manifestò la sua gloria, e i suoi discepoli credettero in lui.
Per lo studio ulteriore
Cita alcuni esempi di provvidenze speciali (Cfr. De. 2:7; 1 re 17:6; 16; 2 Re 4:6; Mt. 14:20).
In che modo la fede nelle divine provvidenze dovrebbe influire sulle nostre preoccupazioni? (Is. 41:10; Mt. 6:32; Lu. 12:7; Fl. 4:6,7; 1 Pi. 5:7).
Cita alcune fra le benedizioni della provvidenza (Cfr. Is. 25:4; Sl. 121:4; Lu. 12:7; De. 33:27; Sl. 37:28; 2 Ti. 4:18).
Domande di revisione
In che modo la dottrina della provvidenza è in rapporto con quella della creazione?
Che cos'è la divina provvidenza?
Qual è la differenza fra provvidenze generali e speciali?
Quali sono gli oggetti della divina provvidenza?
Quali sono i tre elementi della provvidenza e come essi differiscono?
Come dobbiamo concepire la divina concorrenza?
Fino a qual punto si estende il governo di Dio?
Che cos'è un miracolo, e a che cosa servono quelli biblici?
Perché alcuni considerano impossibili i miracoli?
(10, Continua)
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